«Per fare buona politica si deve sapere lavorare con la squadra»
San Cataldo. Il Consiglio comunale potrebbe riunirsi nei prossimi giorni per prendere atto delle dimissioni rassegnate dal sindaco Raimondi. E’ attesa, infatti, la convocazione di una conferenza dei capigruppo. Sulla decisione presa dal primo cittadino, il capogruppo del movimento di opposizione “Riprendiamoci la Città”, Giampiero Modaffari, si è limitato a dichiarare: «Se il sindaco ha compiuto questo gesto avrà avuto i suoi motivi e lo avrà fatto per il bene della città. Se entro i prossimi 10 giorni verrà convocato un Consiglio comunale sulla tematica, io sarò presente, in quanto atto straordinario».
Dal Partito di Rifondazione Comunista, invece, è intervenuto il segretario Salvatore Caramanna che afferma: «Rispettiamo la decisione del sindaco dal punto di vista umano e politico, ma non possiamo condividerla nei modi e nelle motivazioni. Domenica mattina, sono stato convocato dal sindaco via sms con il seguente testo: “Vi invito con la componente consiliare ad un incontro per domani 9 settembre, alle ore 9, presso la stanza del sindaco, per decisione in merito rimodulazione della Giunta”. Se non si trattasse del sindaco, definirei tale metodo infantile ed arrogante nei confronti di chi lo ha rispettato come uomo e come istituzione».
«Il contenuto della lettera di dimissioni, per la parte che ci riguarda, risulta poco generoso. Nei pochi incontri svolti (riservati) ed in Consiglio comunale, nonché sugli organi di stampa, la nostra posizione è stata chiara: noi abbiamo chiesto il rispetto del patto elettorale del ballottaggio, evidenziando l’incapacità dimostrata dalla Giunta in più di una occasione, le defezioni nella lista del sindaco (consiglieri Giannone e Bonfanti), ma soprattutto abbiamo chiesto il rispetto del programma sul quale, a partire dalla gestione dei rifiuti e della raccolta differenziata, non abbiamo condiviso le scelte politiche ed amministrative».
Caramanna ha continuato: «Grande merito deve essere dato al sindaco per la storica vicenda delle zone di permuta portata da lui a soluzione, grande altruismo gli và riconosciuto nell’aver voluto condividere il successo mediatico con la sua maggioranza, ma altrettanta presunzione ha dimostrato anche su questa vicenda per il fatto di avere comunicato alla sua maggioranza le sue intenzioni e le sue strategie solo quando gli organi di stampa lo hanno stanato dalle sue stanze. Emblematica la vicenda della riduzione nel mese di agosto del monte ore dei dipendenti ex precari del Comune. Tutti i consiglieri ed i partiti sono venuti a conoscenza della scelta del sindaco solo dopo che egli stesso lo ha comunicato ai dipendenti interessati o addirittura in sede di Consiglio comunale. Per fare buona politica non occorre essere solo delle brave persone o dei bravi professionisti, cose che gli riconosciamo, ma necessita anche saper lavorare con la propria squadra. Il cercare di allargare al centro la maggioranza, l’averlo fatto dietro le quinte sicuro di coperture politiche mai arrivate, oltre che un basso profilo politico del sindaco, ha evidenziato una difficoltà relazionale dalla quale nascono le divergenze sul modo di condurre la macchina amministrativa».
C. C., la Sicilia, edizione Caltanissetta, 12/09/2013