Dichiarazione di Luca Cangemi, segretario regionale siciliano del Partito della Rifondazione Comunista
Mentre continuano gli inverecondi balletti sui nuovi assetti di maggioranza all’ARS, l’opera di colonizzazione di ogni apparato pubblico, portata avanti dal presidente della regione Lombardo, prosegue senza soste.
E’ il turno, adesso, dell’infornata di nomine dei beni culturali, di cui hanno beneficiato, senza pudore, le truppe di ascari del presidente e di qualche alleato. Quello del patrimonio storico e architettonico della Sicilia è, da tempo, uno dei settori che maggiormente il nuovo sistema di potere che governa la Sicilia ha preso di mira.
Non è un caso che su di esso è stato spostato l’assessore Arnao, il principe degli affari, non è un caso che il dirigente generale sia quel Gesualdo Campo che già nella sua multiforme esperienza catanese si era distinto per fedeltà lombardiana e per un’arroganza senza precedenti nella gestione del settore. Questa nuova ondata di uomini del presidente servirà a gestire e rafforzare il minuzioso sistema clientelare che avvolge ogni segmento della vita pubblica in Sicilia, ma soprattutto avrà il compito di preparare il grande banchetto della privatizzazione del patrimonio storico- artistico della Sicilia, già annunciato da Arnao.
Contro questa ignobile operazione è necessaria una grande mobilitazione del mondo della cultura, troppo spesso rinchiuso in un rassegnato silenzio, e dell’intera società siciliana che non si rassegna a un colpo durissimo in un settore strategico per il futuro civile della nostra terra.