Oggi intorno alle ore 17,00 in viale della Regione a Caltanissetta, era in corso un comizio a cura del PDCI, con le bandiere rosse agli angoli dello spazio occupato, e mentre stava parlando, da qualche minuto, l’avv. Salvatore Ferlisi, per un saluto e per dire la sua sulla situazione politica, un raid, certamente etero pilotato ha aggredito il compagno Lorenzo Petix, a colpi di uova.
A bordo di un motorino due giovani dal volto coperto dai caschi hanno tirato uova sul mucchio, colpendo in pieno petto il compagno Lorenzo.
Escludiamo che quest’atto possa essere classificato come un gesto di puro bullismo infantile ed imbecille.
Crediamo invece che dietro quest’atto ci sia un chiaro avvertimento, un intento intimidatorio a danno delle voci libere che sfidano le piazze e le strade per far sentire la propria voce. Non abbiamo nessun mezzo di comunicazione di massa, usiamo ancora il più antico mezzo di comunicazione politica “ il comizio “ e qualcuno a cui da fastidio la libertà di espressione in un mondo di cervelli lobotomizzati dal Berlusconi/pensiero, vuole impedire anche questo.
Abbiamo chiesto di poter parlare anche nella piazza principale di Caltanissetta: non ci è mai stato dato il permesso di accedere in questa piazza con i microfoni e le nostre bandiere. Eppure ci dicono i tromboni del liberal pensiero che il nostro è ancora un paese libero!
Caltanissetta è ancora una città libera e tollerante?
A noi qualche dubbio, di tanto in tanto, ci assale. E’ libero, come può esserlo una pecora, colui che ubbidisce ai cani dei padroni, noi che non abbiamo alcun istinto pecorile, ci sentiamo poco liberi!
Per quel che ci riguarda, non molleremo la presa nemmeno per un istante!
Il momento è drammatico, la nazione sta vivendo un incubo mai visto prima d’ora, la città che ci ospita è tra le peggiori d’Italia per qualità di vita ( fonte sole 24 ore ), i giovani sono tutti ( tranne quei pochissimi figli di papà ) disoccupati o vivono con salari decurtati in condizioni di precariato indicibile.
La tassazione nazionale e locale ha raggiunto vette mai prima d’ora scalate. Siamo arrivati al punto di trovare difficile poter fare la spesa alimentare.
In questo clima qualcuno vuole perfino farci paura ed impedirci di andare nelle piazze e tra la gente: se hanno pensato che oggi con qualche uovo di avvertimento e domani con chissà quale cosa, noi ci si possa spaventare, hanno sbagliato strada e non hanno capito con chi hanno a che fare.
Noi non abbiamo paura. Saremo fuori a comiziare sempre: non solo, ma da lunedì cominceremo la raccolta delle firme per dimissionare Berlusconi.
In un paese democratico, alle contestazioni politiche si risponde con argomenti: quando al posto degli argomenti si usano “ armi improprie “ per tentare di spaventare ed intimidire, vuol dire che il clima sta cambiando e si naviga verso periodi bui. Staremo nelle piazze anche per difendere la libertà di parola e di espressione. Noi non abbiamo paura di parlare in pubblico, anche senza la presenza delle forze dell’ordine.
Non saranno degli idioti mascherati e teleguidati a farci zittire.