In questi giorni si stanno svolgendo i test d’ingresso per l’accesso programmato alle Facoltà dei nostri atenei. E’ facile notare come aumenta il numero delle Facoltà che fanno ricorso a questo meccanismo selettivo, mentre spesso diminuisce il numero di posti a disposizione per gli studenti. Le Facoltà sono spesso costrette ad introdurre il numero chiuso a causa dei tagli agli organici dei docenti, dei tagli alle risorse per garantire i servizi agli studenti, della carenza di spazi per le aule. E’ necessario invertire questa tendenza che sta rendendo l’università pubblica e statale un luogo accessibile a pochi, un’università di classe se consideriamo l’aumento delle tasse degli ultimi anni che non tutti possono sostenere. Una vera controrivoluzione rispetto alle conquiste ottenute con le lotte del ’68 e degli anni Settanta. Per cercare di ridurre il proliferare dei numeri chiusi, occorrono maggiori risorse agli atenei pubblici e statali, la fine del blocco del turn over per i docenti, il riutilizzo degli spazi pubblici abbandonati affinché diventino aule dove fare lezioni.

Marco Giordano- Responsabile scuola ed università Rifondazione Comunista Sicilia