ENNA sabato 13 febbraio ore 17,00 Piazza San Francesco.

LEONFORTE domenica 14 febbraio ore 10,00 Piazza IV Novembre.

VILLAPRIOLO sabato 13 febbraio ore 10,30 Piazza La Furia.

VILLAROSA sabato 13 febbraio ore 16,00 piazza Vittorio Emanuele .

AIUTIAMO GLI OPERAI DELLA FIAT DI TERMINI IMERESE IN LOTTA.
DISTRIBUIREMO ARANCE BIOLOGICHE SICILIANE IL RICAVATO SARA’ DEVOLUTO AGLI OPERAI DELLA FIAT DI TERMINI E A GLI ALTRI OPERAI SICILIANI IN CASSAINTEGRAZIONE.

BASTA SPREMERE GLI OPERAI SPREMITI UN’ARANCIA!

Contrariamente a quanto viene ritualmente sostenuto da Berlusconi, la crisi economica cui è precipitato il nostro Paese è ormai giunta alla sua fase più acuta. Ce ne rendiamo quotidianamente conto noi giovani, ormai precipitati, soprattutto al Sud, in un “mercato del non lavoro” e della “precarietà a tempo indeterminato” che invade ogni aspetto delle nostre vite; se ne rendono drammaticamente conto gli operai che, nel silenzio del governo e delle istituzioni, provano a rompere lo schermo dell’invisibilità praticando forme di lotta esasperate e, salendo sui capannoni delle loro aziende, esprimono con la passione dei loro corpi le richieste di un mondo del lavoro per troppo tempo ignorato. Centinaia di fabbriche stanno in questi mesi chiudendo i battenti o si apprestano a farlo, per responsabilità del cinismo dei padroni che, com’è il caso della Fiat, dopo aver richiesto e ottenuto per anni soldi pubblici, oggi ritengono di non avere responsabilità sociali e, nell’esclusivo perseguimento del profitto, rivolgono i propri investimenti lì dove i diritti del lavoro sono meno tutelati e i contratti chiusi per un pugno di riso.
LA CRISI DEVE PAGARLA CHI L’HA PROVOCATA!
Come Federazione della Sinistra siamo affianco dei lavoratori che stanno aprendo vertenze in tutta Italia; e questo non semplicemente per una ragione ideale, ma perché siamo convinti che solo con il conflitto si possa invertire questa tendenza. Per ciò abbiamo lanciato la campagna “Arancia Metalmeccanica”, consistente nella vendita diretta a prezzi popolari di arance siciliane, da parte di produttori colpiti dalla crisi e dalle speculazioni, per impedire che tante volte i frutti vengano lasciati a marcire sugli alberi e contemporaneamente per finanziare casse di resistenza degli operai in lotta.