Siamo all’epilogo della peggiore amministrazione che Barcellona ricordi. Il secondo quinquennio Nania si apriva sotto l’ombra della relazione di una commissione prefettizia che consigliava lo scioglimento per mafia. Dopo 5 anni che non hanno prodotto assolutamente nulla in termini di sviluppo e di crescita, e che lasciano una società ancor più povera e dissanguata, siamo stati anche sommersi prima dall’immondizia e poi dal fango di un torrente che era da tempo a rischio esondazione e che ha messo in luce negligenza ed incompetenza da parte degli amministratori, i quali hanno ignorato il pericolo, nonostante i nostri avvisi. Da ultimo, una nuova commissione ha messo piede nel Comune, per il sospetto di infiltrazione e condizionamento mafiosi sull’operato amministrativo.
Abbiamo così deciso di opporci ad una riproposizione, seppur con nuovi volti, di questo modello politico. Riteniamo che gli amministratori debbano dare altro ad una comunità. Il Circolo Nino Pino Balotta ha contribuito alla creazione di un nuovo Centrosinistra, tramite il mezzo democratico delle primarie per la scelta del candidato sindaco. Riteniamo essenziale partire da alcuni semplici punti programmatici, già parte del complessivo programma del Centrosinistra, che abbiamo contribuito a stilare:
L’avvio di una seria raccolta differenziata porta a porta, accompagnata dagli incentivi per la nascita di filiere sul territorio che consentano un rilevante risparmio nello smaltimento, se non addirittura un guadagno, oltre che nuovi posti di lavoro. Meccanismi abbastanza semplici e senz’altro fattibili, che finora non si è inteso attivare nella raccolta, gravata da una probabile, pesante presenza mafiosa con annesso giro di tangenti, come affermano i lavori di una commissione parlamentare.
La messa in sicurezza del territorio. L’emergenza idrogeologica a Barcellona è ormai strutturale, poiché gli attraversamenti sul torrente non consentono il deflusso di una portata di piena. L’unica vera soluzione è intervenire sulle strutture con una generale modernizzazione, nonché a monte tramite il rimboschimento. Attualmente Barcellona rimane esposta al rischio di un allagamento come quello del 22 novembre e le misure messe in atto finora sono perfettamente inutili.
La restituzione del decoro a strade e quartieri. Negli ultimi anni abbiamo assistito a scelte quanto meno bizzarre, oltre che esteticamente improponibili, come quella di una colata di cemento che taglia le mattonelle di via Garibaldi o quella di spostare il Seme d’arancia, simbolo del commercio agrumario siciliano, in un giardino Zen. Ciascuna opera pubblica deve riappropriarsi di contenuti, di significato per il territorio e deve contribuire alla rinascita di Barcellona.
Rinascita culturale. A dispetto della complessiva decadenza, Barcellona è ricca di giovani e dinamici artisti che non trovano il giusto spazio né la valorizzazione che meriterebbero. Dobbiamo investire su questo patrimonio umano tramite la destinazione di aree e la creazione di eventi finalmente sostanziali e non solo “esteriori” che contribuiscano a rivivere gli spazi pubblici come comunità. Altro capitolo è poi la presenza di scoperte archeologiche sul nostro territorio, del tutto ignorate finora, e che un’amministrazione normale farebbe di tutto per incentivare. Inoltre riteniamo che sia necessario creare un osservatorio giovanile, che si occupi di combattere la violenza e le discriminazioni nelle scuole, nonché di affrontare i temi dell’edilizia scolastica, dell’affitto dei plessi e della loro dispersione, per trovare finalmente una soluzione che restituisca dignità e servizi all’istruzione barcellonese. Questo anche attraverso la collaborazione con le associazioni sane della città, come la Rete degli Studenti Medi.
Rilancio commerciale. Il torbido capitolo del Parco Commerciale ci consente, almeno, di tornare sull’argomento dello sviluppo. Ritenendo certi progetti assolutamente dannosi per l’economia del territorio, rappresentata da aziende medio – piccole, il progetto più adatto alla nostra realtà è quella del centro commerciale naturale, il quale, neanche preso in considerazione dalla scorsa amministrazione, deve essere il nostro principale progetto per tornare a parlare di sviluppo, tenuto conto anche dei bandi regionali che garantiscono economicamente gli enti locali intenzionati a intraprendere tale direzione.
Salvare la sanità. Barcellona è ormai stata investita dai tagli alla sanità in ambito regionale. Una situazione vergognosa, prodotta dagli scorsi governi di Centrodestra, che hanno creato un settore ospedaliero ingolfato da assunzioni su base clientelare e viziato da un livello di sprechi tra i più alti in Italia. L’ospedale Cutroni – Zodda di Barcellona sta per chiudere, producendo sul territorio un drammatico ridimensionamento dell’offerta di assistenza sanitaria, già precaria e oggetto di interminabili discussioni sotto l’aspetto qualitativo. Ritenendo impossibile eliminare un presidio ospedaliero che copre un bacino d’utenza vastissimo, col risultato di gravare ancor di più quello di Milazzo, avanziamo la proposta di una fusione tra quest’ultimo e il Cutroni – Zodda, creando un unico polo ospedaliero tirrenico, con una struttura chirurgica ed una medica, che consentirebbe finalmente una prospettiva non solo di miglioramento, ma di eccellenza nel settore. Contemporaneamente, crediamo che Barcellona non possa lasciarsi sfuggire l’opportunità offerta dalla chiusura degli OPG prevista per marzo 2013. Già molti sindaci stanno proponendo strutture sul proprio territorio da offrire alla costituzione di ambulatori psichiatrici moderni. Barcellona può e deve raccogliere l’eredità dell’OPG Madia, il cui transito alla sanità significherà un importante ampliamento del settore infermieristico e delle conseguenti offerte di lavoro.
Ma il compito che più ci preme assumere è quello di creare ciò di cui Barcellona ha maggiore bisogno:
lavoro. La politica del voto di scambio ha perso. L’esperienza ci ha dimostrato che le promesse di occupazione su base personale e clientelare sono vuote e procurano enormi danni a tutti i cittadini. Il lavoro è possibile crearlo solo investendo in determinati settori, scelti con lungimiranza dagli amministratori e puntando all’eccellenza. Questo sono in grado di farlo solo persone competenti ed interessate a benefici diffusi e non esclusivamente personali.
Pasquale Rosania, Segretario Circolo PRC “Nino Pino Balotta”