L´ex macello del rione Semini che ospiterà la Casa del teatro La Casa del teatro del rione Semini di Caltagirone, nonostante l’avvenuta ultimazione dei lavori, non è ancora fruibile. L’immobile, un tempo ex macello, dovrebbe essere utilizzato dal quartiere e dalle associazioni culturali per lo svolgimento di attività sociali. L’intero corpo edilizio, recuperato da almeno un anno con un investimento complessivo di circa 2 milioni di euro, è stato salvato dal degrado, ma non è ancora al servizio della collettività. A denunciare questo stato di cose è Gigi Cascone, segretario cittadino di Rifondazione comunista (Prc), che, nel sollecitare all’amministrazione comunale il completamento definitivo, ha stigmatizzato le forze politiche del Consiglio comunale che – a suo dire – non si fanno carico del problema. «A Caltagirone si vive ormai di lassismo politico – denuncia Cascone – Non si può rimanere insensibili quando vengono spesi soldi della collettività e le opere attese rimangono solo scatole vuote di cemento». La cronistoria del teatro risale agli anni ’90, anni in cui perse la funzione di macello per la crescente espansione abitativa del luogo. Dopo la dismissione, negli anni 2000 si cominciò a parlare di recupero funzionale. Così, furono intercettati i primi fondi pubblici e, nel 2006, iniziarono i lavori di recupero, suddivisi in tre tranche di finanziamento, una delle quali grazie alla contrazione di un mutuo di circa 900mila euro. Il corpo edilizio è stato quasi interamente recuperato. L’ultimo scoglio da superare riguarda il completamento degli arredi, ovvero delle forniture di palco e poltrone. «E’ in fase di espletamento – dice l’assessore comunale all’Urbanistica, Domenico Palazzo – la gara d’appalto relativa alla dotazione degli arredi. L’ultima tranche comporterà una spesa di poco più di 100mila euro». «Il sito – conclude l’assessore Palazzo – è anche dotato di spazi esterni, peraltro recuperati che, unitamente al teatro, accresceranno le potenzialità di questo stabile. Gli interventi conclusivi sono in dirittura d’arrivo. Doteremo il quartiere di un teatro di 200 posti e di spazi aperti fruibili pari a circa 500 metri quadri». GIANFRANCO POLIZZI