Il gruppo consiliare “Cambiamo Partinico” ha deciso di non prendere parte stamani all’inaugurazione del bene confiscato alla mafia sito in contrada Albachiara.
Abbiamo disertato un evento intriso di ipocrisia, macchiato dagli aloni dell’illegalità attraverso cui questo bene oggi viene riaffidato all’associazione Gatto Silvestro, che, pur avendolo nelle mani dal lontano 2007, non lo ha mai seriamente preso in gestione e lo ha tenuto in uno stato totale di abbandono e conseguente devastazione.

Oggi vogliamo ricordare non solo i motivi per cui nuove somme sono state investite a causa del degrado in cui il bene di contrada Albachiara versava, ma soprattutto l’atteggiamento complice dell’Amministrazione Lo Biundo che non ha mai voluto revocare l’affidamento della struttura all’associazione “Gatto Silvestro” e, per di più, ha illecitamente consegnato nelle stesse mani anche un altro bene confiscato della nostra città, quello di via Fermi, con un bando costruito ad arte per far vincere chi si voleva far vincere.
Non solo il danno, ma anche la beffa: infatti all’associazione venne riconosciuto un punteggio aggiuntivo, determinante per la vittoria del bando su via Fermi, sulla base dell’esperienza maturata nella gestione (disastrosa e fallimentare) proprio del bene di contrada Albachiara.
La storia dei due beni, dunque, risulta collegata da un atteggiamento da parte del sindaco Salvo Lo Biundo nei confronti della “Gatto Silvestro” non solo fin troppo compiacente e concessivo, ma addirittura ambiguo.
Per questi motivi, non avremmo mai potuto avallare con la nostra presenza questi atteggiamenti poco chiari nella gestione della Cosa Pubblica.
Questo bene avrebbe dovuto essere riconsegnato alla collettività, procedendo alla pubblicazione di un nuovo bando per la sua gestione aperto a tutte le associazioni del territorio, e non alle mani del solito amico che ha già fallito una volta, trovando però sulla sua strada un Sindaco complice che ha chiuso entrambi gli occhi, pur di non far torto ad un proprio sostenitore e raccoglitore di voti.
Se questo è il modo di gestire i beni confiscati alla mafia, noi ci sentiamo in dovere di chiedere scusa per il comportamento del Primo Cittadino di Partinico a tutte le vittime di Cosa Nostra, ai loro familiari e a tutti coloro che credono ancora al senso vero (e non affaristico) dell’antimafia.
Fare clientelismo sui beni confiscati alla mafia vuol dire uccidere per la seconda volta tutti quegli uomini e quelle donne che che proprio nella lotta alla mafia sono morti.
Noi non ci stiamo!

I Consiglieri comunali
Valentina Speciale
Gianluca Ricupati