Porto turistico,  presentato da rifondazione comunista

dossier in Procura

Scatta l’accordo sull’innovazione siglato fra azienda e sindacati nel luglio scorso

La Sicilia Domenica 31 Ottobre 2010, pagina 41
Depositato ieri in Procura, da parte del segretario provinciale di Rifondazione Comunista Pierpaolo Montalto e del responsabile politiche comunali Marcello Failla, l’annunciato esposto contro l’approvazione del progetto di porto turistico avanzato dalla società Acqua Marcia. I due esponenti del Prc hanno depositato una documentazione sulla vicenda, apertasi con la conferenza dei servizi convocata dall’allora sindaco Scapagnini il 30 ottobre 2001. Del dossier fa parte un precedente esposto, presentato il 20 luglio 2007 dell’allora sen. Liotta, in cui si chiedeva di aprire un indagine per il prolungamento immotivato della riunione della conferenza dei servizi, che dal 30 ottobre 2001 non si è mai conclusa.
Sulla decisione del commissario ad acta nominato dal Tar di accogliere la richiesta di concessione demaniale della società Acqua Marcia, Montalto e Failla hanno depositato ulteriore documentazione sull’asserita difformità tra lo stato di fatto dei luoghi e le planimetrie del progetto. Agli atti anche il testo della riunione della conferenza dei servizi 2001, «in cui tutte le autorità presenti – sottolineano Failla e Montalto – hanno espresso parere negativo sulle cinque richieste di concessione demaniale presentate, perché i progetti erano in netto contrasto con il Prp vigente e con la legge Galassi», che tutela i fiumi e vieta l’edificazione sulle rive dei corsi e a m 150 dalla foce. Infine è stata depositata la normativa nazionale in materia di concessione di aree demaniali e porti turistici, secondo cui la concessione può derivare solo dalla conferenza dei servizi o da appositi accordi di programma, convocati dal sindaco del Comune capoluogo e alle quali sono chiamate a partecipare tutte le autorità competenti in materia.
Montalto e Failla, dopo il deposito della documentazione, hanno illustrato le ulteriori iniziative che nei prossimi giorni verranno intraprese, «perché finalmente nella città di Catania si apra un vero e pubblico dibattito sulla vicenda del porto turistico, sulla violazione della legge Galassi e sul tombamento del torrente Acquicella, nonché sulla edificazione di 400.000 mc di alberghi e centri commerciali che distruggerebbero una delle zone di maggiore rilevanza ambientale del territorio etneo».