Le idee e le proposte emerse nel forum ospitato dalla « Sicilia » con il sindaco di Catania e il prof. Caserta non sono in grado di delineare un futuro migliore per la città. Del resto, con tutta evidenza, il fine che si propongono è quello di mantenere gli equilibri di potere, magari cambiando qualche nome negli incarichi istituzionali
Se così non fosse si riconoscerebbe la centralità  del cambiamento di ceti dirigenti, nelle istituzioni ma anche nell’economia, nelle professioni, nell’università, che portano sulle spalle il tragico bilancio di questi anni.
Invece sembra, incredibilmente, che tutto possa risolversi con un pò di comunicazione e, soprattutto, con molto cemento.
I nodi drammatici della città non vengono neanche nominati .
Non c’è traccia nella discussione della presenza di un pervasivo sistema di potere mafioso, della corruzione capillare, del declino rapidissimo dell’apparato produttivo, del disfacimento della formazione di ogni ordine e grado, delle drammatiche condizioni sociali di migliaia di catanesi.
Parlare, poi, di 3S e non del drammatico spostamento di asse verso Agrate dell’St è ridicolo.Così come parlare di collegamenti tra Università e territorio  mentre l’ateneo adotta il proprio Statuto senza alcun confronto con la città ( e neanche al proprio interno) è inutile ipocrisia.
Eludere le questioni è comunque vano, un futuro migliore per Catania, nel quadro generale tempestoso che si prefigura, è affidato alla diffusione della consapevolezza sociale che un radicale cambiamento non è più rinviabile.
Luca Cangemi, Coordinamento nazionale Federazione della Sinistra