“Saltano i tagli alla sanità” così titolano i giornali per rassicurare sull’esito della legge di stabilità proposta, ma è proprio così?

No, infatti il blocco del turn over del personale non consente di incrementare i numeri del personale del comparto già ridotto al lumicino.

Da dati del Ministero della salute: il rapporto infermiere /dirigente medico è sceso da 2,9 /1del 2006 a 2,3/1 del 2009 e scende ancora ed è sotto gli occhi di tutti.

A Messina per esempio,
– girando nei reparti vi è spesso un solo infermiere e un solo ausiliario socio sanitario
– trovare negli ambulatori medici a visitare da soli
– oppure, soluzione più fantasiosa o magica o provvidenziale che gli infermieri in servizio si debbano inventare la formula “dell’uno e trino”……formula tanto comoda a chi dovrebbe organizzare.

Tra l’altro sfugge a quanti deliberano in materia di sanità che, quella pubblica è schiacciata dal dovere di trasparenza, per cui i Cittadini pazienti devono prenotare nei famosi CUP (centri unici di prenotazione) dove si resta ore per avere una risposta e qualche volta nemmeno efficace, mentre sarebbe sufficiente un sistema in rete dove lo stesso personale che ha interesse diretto a “portare lavoro” nella propria struttura, può rispondere “con competenza” alle richieste.

Se non bastasse la difficoltà di accesso, l’esosità dei ticket e il sovraprezzo di 10 € su ogni ricetta fa preferire il sistema privato a quello pubblico… “concorrenza sleale”?

Sì, se si pensa che a Messina una MOC costa fra ticket e costo aggiuntivo sulla ricetta 45 € e che nel privato è 50€ senza telefonare al CUP (perchè hanno personale dedicato), senza andare dal medico curante per la ricetta e soprattutto senza aspettare le stesse lista di attesa, il gioco è fatto.

Ricorrerà al pubblico solo chi è esente e chi soprattutto potrà aspettare.

Auspichiamo si crei quel rapporto virtuoso fra personale responsabile e onesto e i Cittadini nella difesa del Sistema sanitario nazionale che per il suo principio universalistico era il 2° nel mondo, perchè un cambio di rotta dai legislatori appare oggi alquanto difficile.

Alfredo Crupi, Segretario provinciale PRC