Dichiarazione di Fabio de Nardis, responsabile nazionale università e ricerca PRC-SE
“Il ministro dell’istruzione e dell’università decide di selezionare le università migliori in base a indicatori a dir poco opinabili per distribuire 525 milioni di euro (già di per sé una miseria) alle università italiane. Sono infatti considerati atenei virtuosi non solo quelli che eccellono in ricerca e didattica ma soprattutto quelli che assumono a tempo indeterminato perché la fabbrica di precari costa di meno allo Stato di una istituzione accademica che garantisce serenità di lavoro e diritti sociali ai propri dipendenti, che siano essi ricercatori o amministrativi.
Il Governo tra l’altro, escludendo gli atenei “non virtuosi” dall’assegnazione dei fondi aggiuntivi, fa ricadere su giovani e precari le responsabilità finanziarie di organismi amministrativi alla cui elezione essi attualmente non partecipano. Al contempo decide di penalizzare università già in difficoltà che invece di essere aiutate a morire dovrebbero godere di un maggior supporto istituzionale per potersi rilanciare sul piano della ricerca e della didattica”.