da vivienna.it del 27 gennaio 2011
Enna. Si terrà a Termini Imerese domattina la manifestazione regionale indetta dalla FIOM – CGIL. Gaspare Di Stefano, portavoce FDS Enna comunica che: “La Federazione della Sinistra della provincia di Enna sostiene lo sciopero dei metalmeccanici e lo sciopero generale indetto dai sindacati di base. Davanti ad una crisi che investe il sistema produttivo nazionale, la Sicilia è la regione d’Italia a pagare le più gravi conseguenze: la prevista chiusura della fabbrica FIAT di Termini Imerese è solo uno dei punti della produzione che sta per essere smantellato nella regione in nome del mercato e della globalizzazione capitalistica.
A questo stato di cose il governo Lombardo non promuove nessuna politica di rilancio dell’economia siciliana e intende muoversi, con l’utilizzo delle risorse pubbliche, continuando a privatizzare produzione e servizi e nello stesso tempo ad elargire elemosine alla marea crescente di persone in stato di disoccupazione e di mancanza di prospettive per il futuro.
Il diktat che Marchionne ha imposto a Mirafiori e Pomigliano, con l’accordo di Fim, Uilm, Fismic, Ugl rappresenta il più grave attacco al lavoro e alla democrazia del dopoguerra.
Il peggioramento pesantissimo delle condizioni di vita e di lavoro va di pari passo con un attacco a diritti garantiti dalla Costituzione di una gravità senza precedenti. E’ la volontà di riportare il lavoro ad una condizione servile, è la volontà di distruggere la Fiom per fare in modo che nei luoghi di lavoro esistano solo sindacati asserviti ai comandi dell’impresa.
– Si cancella il contratto nazionale per imporre condizioni di lavoro pesantissime: per i ritmi, il taglio delle pause, il lavoro notturno, gli straordinari comandati senza contrattazione, il rifiuto dell’azienda di pagare i giorni di malattia a suo carico.
– Si cancella il diritto di sciopero, stabilendo che chi viola le clausole dell’accordo è passibile di in-frazione disciplinare e quindi di licenziamento.
– Si elimina la possibilità per le lavoratrici e i lavoratori di poter eleggere i propri rappresentanti sin-dacali e si stabilisce che solo le organizzazioni sindacali che hanno sottoscritto l’accordo separato, abbiamo diritto ad esistere in fabbrica, eliminando per chi dissente ogni agibilità sindacale.
E’ il lavoro schiavistico, la cancellazione della democrazia e della Costituzione. E. un modello che non rimarrà confinato alla Fiat, ma che se non sarà contrastato e battuto diventerà il modello gene-rale dei rapporti di lavoro nel nostro paese.
NON CI STIAMO!
E’ necessario che tutte le forze che non ci stanno, le forze di sinistra, si oppongano unitariamente a quanto sta avvenendo.
E’ necessaria l’unità dei movimenti per i diritti del lavoro, per la scuola e l’università pubblica, per la difesa dell’ambiente e dei beni comuni.
E’ necessario lo sciopero generale”.