“La commissione che dovrà redigere lo statuto del nostro ateneo è a nostro avviso illegittima.I suoi membri sono stati scelti in modo verticista”. Lo afferma Marco Giordano, coordinatore dei Giovani comunisti di Palermo.”Avevamo già denunciato nelle scorse settimane il fatto grave che i due studenti membri fossero stati scelti tra i rappresentanti eletti negli organismi superiori, impedendo qualsiasi forma di partecipazione di tutta la componente studentesca attraverso le elezioni.Registriamo adesso che anche per designare i docenti si è usato un criterio verticista. Le elezioni che si sono svolte hanno infatti scelto una rosa di 29 docenti, ma la decisione finale su chi dovesse far parte della commissione è spettata agli organismi superiori, che non a caso hanno escluso i ricercatori protagonisti della mobilitazione contro la riforma Gelmini, nonstante i buoni conensi ottenuti. Si è deciso quindi di non disturbare il manovratore. Riteniamo grave che su una questione delicata come lo statuto del nostro ateneo si sia proceduto in questo modo, anziché avviare un processo democratico e costituente largo e partecipato. La nostra mobilitazione contro al riforma Gelmini e per la democrazia negli atenei continua”.

Palermo, 18/02/2011

Giovani Comuniste/i Palermo

“La commissione che dovrà redigere lo statuto del nostro ateneo è a nostro avviso illegittima.I suoi membri sono stati scelti in modo verticista”. Lo afferma Marco Giordano, coordinatore dei Giovani comunisti di Palermo.”Avevamo già denunciato nelle scorse settimane il fatto grave che i due studenti membri fossero stati scelti tra i rappresentanti eletti negli organismi superiori, impedendo qualsiasi forma di partecipazione di tutta la componente studentesca attraverso le elezioni.Registriamo adesso che anche per designare i docenti si è usato un criterio verticista. Le elezioni che si sono svolte hanno infatti scelto una rosa di 29 docenti, ma la decisione finale su chi dovesse far parte della commissione è spettata agli organismi superiori, che non a caso hanno escluso i ricercatori protagonisti della mobilitazione contro la riforma Gelmini, nonstante i buoni conensi ottenuti. Si è deciso quindi di non disturbare il manovratore. Riteniamo grave che su una questione delicata come lo statuto del nostro ateneo si sia proceduto in questo modo, anziché avviare un processo democratico e costituente largo e partecipato. La nostra mobilitazione contro al riforma Gelmini e per la democrazia negli atenei continua”.

Palermo, 18/02/2011

Giovani Comuniste/i Palermo