La lotta dei braccianti agricoli, dei pescatori, degli autotrasportatori e dei commercianti, cosiddetta dei Forconi è sicuramente motivata da una contestazione contro i devastanti provvedimenti antipopolari intrapresi dal Governo nazionale Monti e contro l’immobilismo e l’incapacità del Governo regionale Lombardo, assumendo , però, i toni e le parole d’ordine di un movimento corporativo.
L’aumento spropositato del gasolio e della benzina, dell’IVA, dei ticket autostradali e dei traghetti, voluti dal governo Monti, creano effettivamente grosse difficoltà economiche alle marinerie o agli autotrasportatori, che basano la loro attività lavorativa, anche sul contenimento del costo degli idrocarburi. Tutto ciò in Sicilia, paradossalmente una regione dove si raffina il 50% di benzina e gasolio che sono vendute in Italia; una regione, inoltre, con un sistema infrastrutturale viario e rotabile fra i più arretrati e carenti d’Italia.
La protesta spontanea , che vede partecipare lavoratori che rivendicano i loro diritti è, però, utilizzata da capipopolo che sembra facciano riferimento più al Partito del Presidente Lombardo o agli interessi della destra, che ai veri interessi dei lavoratori.
Chi sino ad oggi ha guidato il malcontento popolare lo ha strumentalizzato per ricondurlo docilmente tra le braccia del governo regionale. E’ sintomatico l’atteggiamento strumentale di esponenti politici e partiti regionali e nazionali di centrodestra che da autori responsabili di politiche devastanti per l’economia meridionale oggi si ergono a sostenitori della lotta.
I Lavoratori conducono certamente una lotta che parte dalle condizioni economiche in cui versano settori come quello agricolo, ormai non più sopportabili. Piccoli produttori che non vedono più prospettive economiche e di mercato ed hanno certezza della fine delle politiche di integrazione economica di prodotti agricoli come il grano duro, che li proietta verso la povertà, ed ,inoltre, hanno visto svalutare il valore commerciale delle aziende e dei terreni agricoli.
Riteniamo necessario che quella fetta di lavoratori che manifestano l’opposizione alle manovre del governo Monti debba riuscire ad autonomizzarsi . Occorre che l’attuale lotta dei forconi sia ricondotta in una più complessiva vertenza regionale per la ripresa produttiva dell’isola che metta insieme tutto il mondo del lavoro siciliano.
PRC Sicilia