“La volontà da parte del governo Monti di abolire il valore legale del titolo di studio è molto grave. Siamo assolutamente contrari a questa ipotesi”. Lo affermano Antonio Marotta e Marco Giordano, rispettivamente segretario regionale e responsabile scuola ed università di Rifondazione Comunista. ” Il provvedimento permetterebbe la creazione di atenei di serie A e di serie B: i primi, di alta qualità, per pochi ricchi; i secondi, di qualità inferiorie, destinati alla massa della popolazione. Nei secondi rischiano di rientrare gli atenei meridionali, ai quali vengono generalmente destinati meno risorse, penalizzando gli studenti.Infatti, il merito dello studente perderà valore in favore del prestigio (e della retta annuale) dell’università di provenienza, esponendolo a trattamenti discriminatori di fronte a chi assume. Si tratta di una norma classista e discriminatoria, contro cui è necessaria una mobilitazione degli studenti e dei lavoratori del mondo della conoscenza. Pensiamo che l’università statale abbia bisogno di maggiori risorse, rivolte in particolare alle borse di studio, alle mense, ai trasporti ed agli alloggi per gli studenti fuori sede”.
Palermo 25/01/2012