Lipari, 16 settembre 2012
Un ringraziamento sentito, innanzitutto, va all’Amministrazione comunale, alle forze dell’ordine tutte e ai tanti volontari che si sono adoperati egregiamente per la gestione dell’emergenza a seguito del nubifragio che ieri, 15 settembre, si è abbattuto su Lipari. Questo evento deve però far riflettere sulla necessità di intraprendere una nuova politica “del territorio”; l’efficienza dimostrata nella soluzione dei problemi, infatti, non può da sola scongiurare il rischio che nuovi e più gravi eventi si riflettano negativamente sulle condizioni di vivibilità dei nostri centri abitati. Il problema è infatti, letteralmente, a monte: valloni utilizzati da anni come discariche abusive e mai ripuliti diventano, a valle, strade intasate da fango e detriti di ogni genere. Se, come è prevedibile, verrà dichiarato lo stato di calamità naturale, è necessario impiegare fattivamente ogni risorsa disponibile per risolvere definitivamente il perdurante stato di abbandono degli alvei torrentizi e per affrontrare, seriamente, il problema della messa in sicurezza del territorio, come dichiarato d’altronde dal nostro candidato alla presidenza della Regione Siciliana Claudio Fava. Per questo, auspichiamo che la prevenzione del dissesto idrogeologico diventi prioritaria in quanto grande opera pubblica portatrice non solo di sicurezza, ma anche di opportunità occupazionale. In proposito, le ditte locali del settore edile, che oggi affrontano un momento di profonda crisi, devono essere coinvolte negli interventi da attuare in maniera paritaria e, possibilmente, con un’equa rotazione degli incarichi affidati; le forze aggiuntive di lavoratori impiegate allo stesso scopo devono essere selezionate non arbitrariamente, ma tenendo conto delle liste di collocamento esistenti, in modo che il lavoro non diventi un favore ma un diritto per tutti; la pianificazione degli interventi più opportuni e urgenti sarebbe infine possibile acquisendo professionalità supplementari, anche mediante consulenze reali, e non fittizie, che permettano un riesame dell’assetto geologico-ambientale del territorio eoliano.
Altrettanto importante è che si intraprendano scelte coraggiose a favore del suo recupero e della sua valorizzazione, piuttosto che trastullarsi con idee obsolete e un po’ balzane, come quelle che circolano con insistenza a ridosso di competizioni elettorali: un’aviopista – come quella bocciata dal PRG – avrebbe comportato un dissesto idrogeologico ulteriore a fronte di presunte possibilità di “sviluppo” davvero risibili. Al pari, sono commoventi le intransigenti prese di posizione da parte di esponenti politici che si indignano per la scarsa attenzione mediatica: farebbero meglio, questi signori, a interrogarsi su quanto non hanno saputo o voluto fare in tanti anni di comoda e inconsistente presenza al governo regionale e nazionale.
La Sinistra