Palermo, 9 settembre. “Gli applausi di Raffadali e numerosi commenti di elogio e difesa apposti in calce agli articoli che descrivono la visita dell’ex governatore Totò Cuffaro nel suo paese natale sono segnali inquietanti e mortificanti per chi crede in una Sicilia libera dal connubio mafia-politica e da quel perverso sistema di cui Cuffaro è stato per 7 lunghi anni il vertice.” Ad affermarlo è Antonio Marotta, segretario regionale di Rifondazione Comunista e candidato all’ARS nella lista della sinistra unita (Fds, Sel, Verdi).
“A queste persone – aggiunge Marotta – che lo acclamano e lo definiscono addirittura una vittima, ricordiamo che Cuffaro è stato condannato per favoreggiamento aggravato alla mafia. Non ci resta che auspicare che tale parte della popolazione nostalgica dell’ex governatore sia soltanto una minoranza e continuare a lottare per estirpare il malaffare dai percorsi della politica”.