Il Circolo Gramsci di Erice prende atto che – purtroppo – questa “drammatica” ri-elezione di Giorgio Napolitano rappresenta un terzo degli italiani che hanno ri-confermato Berlusconi (perchè tutti dicono di non averlo votato, ma lì è), e un terzo di cittadini asserviti al sistema clientelare, che non riconoscono di essere democristiani nel sangue, ma così sono.
L’altro terzo è solo in parte contrario. L’opinione comune è che Napolitano rimanga altri 12-18 mesi, giusto in tempo per cambiare la legge elettorale e poi, prendendo esempio dal Papa, si dimetterà… Nessun rispetto per gli alti costi elettorali in un’Italia che è letteralmente affamata. Crediamo che manifestare serva a ben poco, ma il segnale che ne uscirebbe sarebbe una protesta di una parte (magari fosse un terzo) degli italiani che contesta. La drammaticità sta nel fatto di essere confusi con i Grillini che hanno uscito e rovinato, con lo strumento delle elezioni on-line il nome di una figura importante come Stefano Rodotà, del quale si cominciava a parlare nella sinistra già tre anni fa, ma non si è fatto il possibile per affermarla in tempo, con enormi responsabilità proprio dei sedicenti “comunisti” del PD e di chi c’è andato dietro e adesso piange lacrime di coccodrillo (pur godendosi le poltrone conquistate!).
In parlamento due terzi non vogliono il cambiamento, credete che un terzo rappresenti chi dovrebbe andare a manifestare? Non abbiamo rappresentanti… Purtroppo non siamo neppure un popolo così coraggioso da iniziare una rivoluzione… Quindi vanno sensibilizzate le coscienze con manifestazioni, esempi concreti e azioni dal basso, a volte basta il semplice e chiaro dialogo, a volte no…
Pensiamo che ci si debba provare, per noi e per i nostri figlii! Ricostruire cio’ che si è perso negli ultimi 20 anni richiede tempo, tanto tempo e tanta pazienza!
Deborah Caradonna, Circolo PRC Gramsci – Erice