Odg su elezioni politiche e regionali siciliane del 25 settembre 2022

Con la prossima tornata elettorale del 25 settembre, assistiamo all’accentuarsi della crisi del sistema democratico e alla mortificazione del concetto stesso di rappresentanza del corpo sociale nel Parlamento.
Parlamento sempre più frutto di meccanismi di nomina dall’alto, per le decisioni di una casta che indica dei cooptati, che hanno come loro scopo primario quello di rendere esecutive, le politiche liberiste determinate nel contesto delle Istituzioni europee e ora, con la guerra in Ucraina, con sempre più evidenza e pervasività, in quello della Nato nell’oggettivo, pedissequo rispetto degli interessi di dominio statunitensi.
A ben vedere dal governo Monti in poi, in Italia, è venuta meno la narrazione del bipolarismo e del suo presunto virtuosismo semplificatorio, costruito intorno alla falsa dicotomia tra centro destra e centro sinistra.
Con l’Esecutivo Draghi anche la semplice foglia di fico della loro presunta contrapposizione è venuta meno, dopo che le due “metà del cielo” neoliberista hanno condiviso e scientemente sostenuto e applicato la cosiddetta agenda Draghi.
Agenda quest’ultima che, in nome di interessi di parte e di classe, tende a minare l’unità nazionale attraverso il grimaldello egoistico-eversivo della autonomia differenziata, e a forzare la stessa ratio costituzionale attraverso l’imposizione al Paese della partecipazione alla guerra in Ucraina con il relativo invio di armi. Il tutto anche per mezzo e attraverso l’assunzione di diktat di organismi e organizzazioni internazionali non ultime la BCE e la Commissione Europea.
La legislatura parlamentare appena conclusa ha operato per deformare la nostra Carta costituzionale, quella che siamo ora chiamati ad eleggere il 25 settembre prossimo rischia di mettere in discussione diritti sociali civili e democratici, come la legge 194, archiviando l’attuazione della Costituzione antifascista, laica e repubblicana, che rimane ancora per noi tutti un obiettivo irrinunciabile, a cominciare dal forte richiamo in essa contenuta all’uguaglianza sostanziale dei cittadini.
Con la presentazione delle liste di Unione Popolare, espressione delle lotte del lavoro contro ogni forma di sfruttamento e precarietà, contro lo schiavismo crescente e contro il carovita incontrastato e favorito dalla partecipazione dell’Italia alla guerra in Ucraina e dalla speculazione non contrastata del mercato energetico, lanciamo un progetto unitario concreto di alternativa sociale e politica di opposizione al dominio delle politiche liberiste e di guerra condivise dal sistema unico dei partiti attualmente presenti in Parlamento.
Un progetto che vuole fare crescere le istanze ambientaliste, femministe, democratiche, solidali presenti nel Paese.

Le dimissioni di Musumeci da Presidente della Regione Sicilia, avvenute il 5 agosto 2022, e l’indizione delle elezioni anticipate alla data del 25 settembre, hanno reso difficilissimo il percorso avviato alla fine di Aprile con l’insieme delle soggettività che hanno dato vita a Unione popolare il 9 luglio 2022, per la presenza di una lista della sinistra alternativa al centrodestra e al centrosinistra in Sicilia. Un lavoro unitario che ai primi di luglio aveva ottenuto significative adesioni in tutte e nove le province siciliane, ma che non è stato portato a termine per impedimenti nazionali e regionali.

Purtroppo i tempi ristretti imposti da queste repentine dimissioni, che si sono irresponsabilmente intrecciate con la fine anticipata della legislatura nazionale, non hanno consentito all’Unione Popolare di maturare le condizioni per presentare liste comuni alle elezioni regionali siciliane.
Non siamo quindi stati nelle condizioni di dare rappresentanza alle lotte dei territori per la giustizia sociale, la difesa dell’ambiente, l’accoglienza, i diritti civili.
Non ci facciamo illusioni sulla possibilità di un cambiamento reale che possano portare queste elezioni siciliane , lo spettacolo a cui abbiamo assistito, da destra a sinistra, con la corsa ad una poltrona senza il minimo interesse per il bene collettivo, l’interesse pubblico e senza nessuna coerenza politica, ci inducono a pensare che vi è una caduta morale e politica così profonda che solo tramite una lenta ricostruzione dal basso, con pratiche trasparenti, partecipate e con la coerenza di leader espressione delle lotta si possa porre rimedio a tale degrado.

Il CPR, pertanto, prende atto che alle elezioni regionali non ci sará nessuna lista che ci rappresenta e a cui faremo riferimento, fermo restando il diritto di ciascun elettore ad individuare eventuali candidati che a proprio giudizio incarnino, anche solo parzialmente, i nostri ideali. Rifondazione Comunista concentra la propria proposta di governo dei territori siciliani nella elaborazione politica che anima la lista dell’Unione Popolare presente solo alla competizione Nazionale per l’elezione della camera e del senato. La preferenza verso candidati o candidate alle elezioni regionali è da indirizzare verso quelle storie e proposte più simili al programma e alle proposte dell’Unione Popolare.

Il CPR esprime, infine, apprezzamento per l’impegno generoso di tutte e tutti i compagni del Prc che hanno consentito, peraltro per grande parte del totale, la presentazione in tutti i collegi. Una menzione speciale va a partire dal compagno Palumbo e dai compagni di Favara e di Marsala, chiamati ad operare in condizioni oggettivamente particolarmente difficili.