Palermo, 22/09/2012 – “Disporre di una struttura all’avanguardia costata 3,8 milioni di euro e costringerla alla forzata chiusura per mancanza di personale è l’ennesimo paradosso di una terra dove prevalgono gli interessi a danno del merito e dei diritti”. È duro il commento del segretario regionale di Rifondazione Comunista, Antonio Marotta, sulla vicenda dello stop alla riapertura della Cardiochirurgia del Policlinico di Palermo.
“La nostra sanità penalizza i poli pubblici d’eccellenza per costruire grandi sistemi d’affidamento dei servizi a poli privati. La pessima riforma Russo ha operato tagli lineari alla sanità regionale, ma ha consapevolmente conservato gli sprechi, gli affari e le speculazioni. A pagare, ancora una volta, sono stati i semplici cittadini che si sono visti chiudere ospedali e tagliare servizi, nonostante subiscano la beffa di pagare ticket altissimi per prestazioni spesso di scarsa qualità, considerato il grado di difficoltà col quale sono costretti ad operare le strutture pubbliche” conclude Marotta, candidato all’Ars per la lista della sinistra unita con Claudio Fava Presidente.