Sono stati mesi intensi e di passione quelli che ci separano dall’elezione di Leoluca Orlando a sindaco della città, mesi nei quali ci si è scontrati con la drammaticità di una situazione disastrosa lasciata in eredità dalla vecchia giunta e con tutti i nodi delle questioni irrisolte venuti al pettine, dalla crisi Gesip alle difficoltà delle municipalizzate, con in più i tagli operati dal governo Monti sui trasferimenti ai comuni. Palermo non si è arresa, ha attraversato questa fase sapendo di essere amministrata da persone oneste che operano nell’interesse della collettività ed ha atteso speranzosa i segni di un cambiamento necessario che la riportino ad essere una città orgogliosa e produttiva.
Le difficoltà ci sono tutte, ne siamo ben coscienti, ma crediamo che un segnale, da più parti richiesto, possa essere procedere ad una vasta opera di pedonalizzazione della città come migliaia di cittadini e commercianti si aspettano, sfidando le resistenze di chi si oppone alla possibilità che Palermo, al pari delle grandi metropoli europee, si liberi dall’assedio delle auto e promuova un utilizzo diverso dei propri spazi. Aspettiamo ancora le 26 pedonalizzazioni che dovevano diventare operative dopo il Festino di luglio, come riteniamo, dichiarano Davide Ficarra e la Segretaria Provinciale di Rifondazione Comunista, che in vista delle festività natalizie occorra lanciare un segnale forte nel senso della liberazione dalle auto della città, chiudendo al traffico via Roma, il Cassaro, via Libertà, via Ruggero Settimo e via Maqueda, oltre a prevedere diverse aree pedonali in periferia sull’esempio positivo dell’isola pedonale del lungomare di Mondello. Occorre che queste pedonalizzazioni siano accompagnate da attività culturali e di intrattenimento che coinvolgano principalmente gli artisti locali, utilizzando budget limitati, ma favorendo la possibilità che questo natale di crisi riservi un minimo di piacere gratuito a tutti. Va data agli artigiani la possibilità di allestire propri stand nelle isole pedonali, garantendo a chi si ritrova schiacciato dalla congiuntura economica di avere un minimo di sollievo.
Palermo ci è sembrata attraversata da paranoie securitarie ed il sensazionalismo di molti giornali ha creato l’idea di un centro storico trasformato in un enorme discoteca notturna senza regole, a cui rispondere con una stretta micidiale contro attività musicali e luoghi di aggregazione, lasciando però indisturbate le piazze in cui queste attività vengono svolte al di fuori di ogni legge, secondo un criterio che sembra premiare l’abusivismo e bastonare chi rispetta almeno in parte le regole.
Crediamo fermamente che debbano convivere nella nostra città il diritto di chi vuole dormire e la possibilità che l’aggregazione giovanile e non solo si raccolga attorno ad eventi culturali, la musica è uno di questi, come crediamo fortemente che Palermo debba continuare ad essere una città aperta con la vitalità delle sue strade e delle sue piazze.