Da Le Iene Siciliane
“E’ ora di accendere i riflettori su ciò che sta avvenendo alla Provincia regionale di Catania e sulle sue conseguenze sociali-ha dichiarato Luca Cangemi della direzione nazionale del Partito della Rifondazione Comunista.
Le operazioni demagogiche parallele di Renzi e Crocetta, il caos legislativo dell’assemblea regionale siciliana, i pesantissimi tagli nei trasferimenti, ultimi quelli devastanti decisi dalla legge di stabilità hanno creato una situazione insostenibile. I conti non quadrano, la redazione dei bilanci appare un esercizio di acrobazia, tutto ovviamente avviene, nel regime commissariale, senza nessun dibattito pubblico, nessun controllo, nessuna informazione per i cittadini. Eppure la provincia a oggi gestisce ancora competenze socialmente rilevanti e delicate. Già in questi mesi le conseguenze dei tagli sui servizi sono state pesanti e in alcuni casi anche sanzionate da organi giudiziari (come nel caso del pronunciamento del TAR sulla ridotta assistenza ai ragazzi disabili delle scuole superiori). Adesso che fine faranno questi servizi? Con quali risorse saranno coperti?
La stessa situazione dell’occupazione e del reddito dei lavoratori e delle lavoratrici che direttamente o indirettamente dipendono dalla Provincia, nonostante le rassicurazioni istituzionali, è tutt’altro che chiara.
Inoltre, non mancano le situazioni discutibili: appaiono certo non particolarmente coerenti con la situazione dell’ente le centinaia di migliaia di euro percepite (come premio di risultato!) da una decina di dirigenti. Alla faccia della lotta agli sprechi.E’ ora dunque che chi per ragioni di propagandistiche (e altre più concrete di gestione del potere) ha creato questa situazione sia chiamato a risponderne di fronte ai cittadini- ha concluso Cangemi.”
“E’ ora di accendere i riflettori su ciò che sta avvenendo alla Provincia regionale di Catania e sulle sue conseguenze sociali-ha dichiarato Luca Cangemi della direzione nazionale del Partito della Rifondazione Comunista.
Le operazioni demagogiche parallele di Renzi e Crocetta, il caos legislativo dell’assemblea regionale siciliana, i pesantissimi tagli nei trasferimenti, ultimi quelli devastanti decisi dalla legge di stabilità hanno creato una situazione insostenibile. I conti non quadrano, la redazione dei bilanci appare un esercizio di acrobazia, tutto ovviamente avviene, nel regime commissariale, senza nessun dibattito pubblico, nessun controllo, nessuna informazione per i cittadini. Eppure la provincia a oggi gestisce ancora competenze socialmente rilevanti e delicate. Già in questi mesi le conseguenze dei tagli sui servizi sono state pesanti e in alcuni casi anche sanzionate da organi giudiziari (come nel caso del pronunciamento del TAR sulla ridotta assistenza ai ragazzi disabili delle scuole superiori). Adesso che fine faranno questi servizi? Con quali risorse saranno coperti?
La stessa situazione dell’occupazione e del reddito dei lavoratori e delle lavoratrici che direttamente o indirettamente dipendono dalla Provincia, nonostante le rassicurazioni istituzionali, è tutt’altro che chiara.
Inoltre, non mancano le situazioni discutibili: appaiono certo non particolarmente coerenti con la situazione dell’ente le centinaia di migliaia di euro percepite (come premio di risultato!) da una decina di dirigenti. Alla faccia della lotta agli sprechi.E’ ora dunque che chi per ragioni di propagandistiche (e altre più concrete di gestione del potere) ha creato questa situazione sia chiamato a risponderne di fronte ai cittadini- ha concluso Cangemi.”
fonte: www.ienesiciliane.it