In questi giorni Girgenti Acque sta procedendo ad effettuare tagli delle utenze dei cittadini morosi, abusando della sua posizione di gestore perpetrando un’azione di forza che non può essere in alcun modo giustificata, perché va a ledere la dignità dei cittadini, rendendoli impossibilitati a soddisfare le più elementari esigenze di vita.
Sebbene il sistema preveda una sorta di “controllo” da parte dell’ato idrico, costituito dai sindaci, a vantaggio quindi dei cittadini, notiamo già da tempo che esso non svolge il suo ruolo.
Il 28 dicembre 2012 era stata indetta un’assemblea del consiglio dell’ato che aveva tra i punti all’ordine del giorno la possibilità di votare un documento che impedisse a Girgenti Acque di effettuare i tagli delle utenze ai cittadini morosi. La riunione è decaduta per mancanza del numero legale, nonostante quella fosse l’ultima data utile prima del commissariamento dell’assemblea.
L’assenza dei sindaci all’assemblea dell’ATO e il mancato esercizio del loro controllo sul gestore privato ha di fatto legittimato lo stesso a procedere con il taglio delle utenze.
Come sancisce l’articolo 2 della nostra Costituzione, i diritti inviolabili dell’uomo devono essere garantiti e tra questi rientra certamente l’approvvigionamento di un bene di prima necessità e di così basilare importanza come l’acqua. Diritto questo riconosciuto anche a livello internazionale con la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo.
Pertanto un gestore privato non può tagliare le utenze e lasciare i cittadini privi di un bene fondamentale per soddisfare le basilari esigenze di vita.
Ancora una volta l’acqua viene considerata come mera merce che in un modo o nell’altro deve produrre profitto.
Ancora una volta si violano i diritti dei cittadini che da sempre, soprattutto nel nostro territorio, patiscono la carenza di acqua e ciononostante sono costretti a pagare bollette care e vedersi tagliare l’utenza in caso di ritardo nel pagamento.
E’ arrivato il momento di dire basta, invitiamo pertanto i cittadini a compiere tutte le azioni possibili di protesta, anche legali, considerando il fatto che in molti paesi d’Italia, per casi identici, i giudici hanno sempre dato ragione agli utenti morosi trattandosi di interruzione di pubblico servizio, imponendone il ripristino immediato.
Il Segretario Provinciale, Antonio Palumbo