cangemi2Dichiarazione di Luca Cangemi, Segretario regionale siciliano del PRC
Il Partito della Rifondazione Comunista e il Partito dei Comunisti Italiani hanno presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Palermo sulla situazione di gravissima irregolarità in cui versa la gestione dei parchi in Sicilia.
Iniziative analoghe verranno promosse da rappresentanti istituzionali e cittadini dei comuni ricadenti nel territorio dei singoli parchi siciliani.
La situazione denunciata rappresenta un clamoroso esempio del malgoverno, a cui è sottoposto ogni settore dell’amministrazione pubblica in Sicilia, attraverso lo strumento dei commissariamenti, di un’emergenza che diventa norma e contesto ideale per operazioni di un sistema di  potere sempre più pervasivo. Su questo terreno la continuità “metodologica” tra Cuffaro e  Lombardo è assoluta. La legislazione vigente prevede che i parchi abbiano come legale rappresentante e principale organo di direzione amministrativa il presidente dell’Ente, che riveste delicatissime funzioni connesse alla gestione di uno straordinario patrimonio. Ebbene oggi in nessuno dei Parchi siciliani è presente tale figura, sostituita da commissari straordinari, nominati con decreto dell’Assessorato per il Territorio e l’Ambiente. I motivi di tale clamorosa e prolungata omissione sono chiari: la difficoltà a trovare un equilibrio lottizzatorio condiviso tra partiti, correnti e gruppi di pressione, l’opportunità di rendere possibile la reiterazione di promesse a procacciatori di voti, la funzionalità di una guida debole e delegittimata per coprire politiche fallimentari e pratiche clientelari.
Altrettanto chiare sono le gravissime conseguenze per le comunità che insistono sui territori dei Parchi e per tutta la Sicilia.
I commissari per le loro caratteristiche –ed anche per la loro qualità di dipendenti della Regione- suppliscono alla funzione delicatissima del presidente senza respiro progettuale, in modo assolutamente burocratico, spesso senza assicurare la presenza necessaria. Il risultato è la mancata salvaguardia e valorizzazione di strategiche risorse ambientali che potrebbero costituire per la nostra Regione- così come avviene concretamente in altri parti d’Italia e d’Europa – un grande fattore di qualità della vita ed un’occasione di sviluppo.
Invece in Sicilia abbiamo una non adeguata programmazione, progettazione e spesa all’interno dei programmi comunitari,  nessuna iniziative mirante allo sviluppo turistico del parco e delle zone interessate, ritardi nella valutazione dei progetti, con un arretrato di diversi anni sui pareri di competenza del parco, una adesione ai GAL (gruppi di azione locale) spesso solo formale, condotto senza il necessario contributo di partecipazione proposta e gestione nelle iniziative del LEADER per lo sviluppo delle aree rurali e dell’agricoltura, il mancato decollo del progetto legato alla rete ecologica, una inadeguata partecipazione alla associazione nazionale dei parchi per mancanza di credibilità ed autorevolezza del commissario rappresentante il parco stesso.
L’intervento della magistratura ci appare urgente e necessario di fronte ad una costante violazione di precise disposizioni di legge, compiuta con la finalità evidente di piegare agli interessi di ristretti gruppi di potere le risorse economiche e le strutture organizzative di enti pubblici, nonché l’immenso patrimonio naturale ad essi affidato.
Sui Parchi apriamo, dunque, una battaglia importante per la legalità e per una nuova stagione di sviluppo.
Indichiamo la necessità e la possibilità concreta che essi diventino centro di sperimentazione di un diverso modello di rapporto con il territorio, capace di valorizzare sapere e risorse e di offrire un contributo significativo alla qualità della vita in Sicilia
A questa battaglia chiamiamo tutti i cittadini, le comunità locali, le associazioni.
Testo dell’Esposto presentato dai i segretari regionali di Rifondazione Comunista e dei Comunisti italiani, Luca Cangemi e Salvatore Petrucci, alla Procura della Repubblica di Palermo  sulla gestione  degli Enti Parco in Sicilia
Alla Procura della Repubblica di Palermo
 Oggetto: Irregolarità negli organi di gestione  degli Enti Parco in Sicilia
Con la presente si intende porre all’attenzione dell’ Ufficio in indirizzo il grave stato di irregolarità gestionale ed amministrativa in cui versano i quattro Enti Parco della Regione Siciliana.
Per gli effetti delle leggi vigenti gli stessi hanno come legale rappresentante e principale organo di direzione amministrativa il presidente dell’Ente, oggi in nessuno di essi è presente tale figura, infatti sono presenti dei commissari straordinari, nominati con Decreto dell’Assessorato per il Territorio e l’Ambiente che di fatto hanno surrogato in maniera stabile la funzione dei presidenti.
Si ritiene utile evidenziare le situazioni oggi presenti in ciascuno dei quattro parchi.
Il Parco dell’Etna è in atto rappresentato dal Commissario Straordinario Dott. Foti, dipendente della Regione Siciliana, insediatosi il 17/10/2007, in sostituzione del precedente commissario Pietro Alfredo Scaffidi Abbate, già in carica dal 03/01/2007.
Il Parco delle Madonie  è in atto rappresentato dal Commissario Straordinario Dott. Arch. Angelo Aliquò, con decreto n. 70/Gab del 9 aprile 2008 dell’Assessore Regionale per il Territorio e l’ambiente.
Il Parco dei Nebrodi è in atto rappresentato dal Commissario Straordinario Dott. Antonio Ceraolo, all’atto della nomina nell’ottobre 2007 già dipendente dell’ufficio di Gabinetto dell’Assessorato regionale Territorio e Ambiente e nominato in sostituzione di altro Commissario.
Il Parco dell’Alcantara supera tutte le anomalie immaginabili, infatti, non ha mai avuto un Presidente ma solo due commissari.
Con decreto n. 317/Gab del 21 febbraio 2007 dell’Assessore regionale per il territorio e l’ambiente, viene revocato il proprio decreto n. 436/11 del 21 giugno 2001, con il quale, ai  sensi dell’art. 34, comma 1, della legge regionale 9 agosto 1988, n. 14, l’ing. Giuseppe Giacalone era stato nominato commissario straordinario dell’Ente Parco fluviale dell’Alcantara, istituito con legge 3 maggio 2001, n. 6, e viene nominato, ai sensi dell’art. 34, comma 1, della legge regionale 9 agosto 1988, n. 14, il dott. agr. Giuseppe Castellana, dirigente della Regione siciliana, commissario straordinario dell’Ente Parco fluviale dell’Alcantara, istituito con legge 3 maggio 2001, n. 6, sino alla data di insediamento del presidente.
La situazione sopra descritta reca sicuramente danno alla funzionalità, alla regolarità ed ai ruoli di rappresentanza che la presenza di un presidente regolarmente nominato può svolgere.
Nella fattispecie la presenza di un commissario straordinario, peraltro dipendente della Regione, consente allo stesso di svolgere tale attività in un tempo assolutamente parziale.
Basta considerare quali sono per statuto le attribuzioni del Presidente per capire la gravità della situazione perpetrata in atto da molti anni a questa parte, rinviando la definizione dei ruoli dei presidenti ad una attività puramente lottizzatoria dei partiti che notoriamente da tempo non riescono più a trovare accordi al loro interno al discapito del bene della collettività e degli enti amministrati.
Il Presidente viene nominato con decreto del Presidente della Regione, previa delibera della Giunta di Governo, ha la rappresentanza legale dell’Ente, sia in sede amministrativa che in sede  contenziosa ed esercita le seguenti funzioni:
• assume tutte le iniziative idonee al raggiungimento delle finalità istitutive;
• convoca e presiede il consiglio del Parco ed il comitato esecutivo, determinandone gli argomenti da trattare;
• adotta i provvedimenti per far fronte a situazioni di urgenza, di competenza del Comitato esecutivo, sottoponendoli alla ratifica dello stesso, nella prima riunione successiva alla loro adozione;
• riferisce al consiglio in merito al bilancio di previsione, alle relative variazioni ed al bilancio consuntivo, predisposti dai competenti uffici dell’Ente;
• provvede alla destinazione del personale, disponendone l’assegnazione ai vari uffici ed al mantenimento della disciplina;
• vigila sulla esecuzione delle deliberazioni del consiglio e del comitato esecutivo e sull’andamento dell’Ente;
• firma gli atti riguardanti la gestione, nonché le istruzioni, le circolari e gli ordini di pagamento delle somme stanziate negli articoli del bilancio;
• adotta tutti gli atti che la legge attribuisce alla sua competenza.
Così come indicato negli statuti la responsabilità della nomina dei Presidenti dei Parchi è del Presidente della Regione e della Giunta di Governo.
A seguito di quanto su esposto si intende informare le SS.VV. di questo stato di irregolarità nelle suddette gestioni, e in considerazione della assoluta semplicità della procedura di nomina del Presidente, è opportuno che si ravvisino gli abusi, le omissioni ed eventuali reati nel comportamento del Presidente della Regione e della Giunta Regionale che non risultano a tutt’oggi aver adempiuto a tali nomine, né pare abbiano iscritto all’ordine del giorno dei lavori della Giunta Regionale le nomine di cui alla presente.