Il PRC Sicilia esprime forti perplessità sul progetto relativo alle unioni civili depositato all’ARS. Esso prevede l’istituzione di un registro delle coppie di fatto, senza far alcun riferimento alle sue finalità e ai campi di applicazione nei quali dovrebbe produrre effetti (per esempio nei servizi sociali, assistenziali e sanitari).
Inoltre manca la previsione di una cornice legislativa più ampia, che impegni la Regione nella lotta alle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale, non solo con una generica affermazione di principio, ma attraverso la definizione di precisi mezzi d’intervento nei vari ambiti di sua competenza (istruzione, formazione professionale, mondo produttivo, comunicazioni, sanità…).
Questi limiti derivano anche dalle modalità con cui è stato formulato questo DDL: nella fase preparatoria non sono state in alcun modo interessate le associazioni LGBT che operano sul territorio e che avrebbero sicuramente portato un contributo prezioso al testo, in termini di contenuti di cui è palesemente assai povero.
Sarebbe stato necessario, anche in sede parlamentare, sintonizzarsi sul clima creato l’anno scorso dal lungo percorso che ha portato il 19 giugno alla manifestazione conclusiva del primo Gay Pride tenutosi a Palermo: un successo dovuto proprio al buon lavoro svolto dalle stesse associazioni LGBT, che hanno saputo coinvolgere varie associazioni, sindacati, partiti e istituzioni.
Luca Cangemi, Segretario regionale PRC-Sicilia