Non sono bastati scioperi della fame, formazione di comitati e associazioni dei produttori per ottenere dalla classe dirigente regionale e nazionale misure concrete, credibili e strutturali capaci di garantire reddito, occupazione e sviluppo economico basato sulla
legalità nel nostro territorio.
Le risposte ricevute sono sempre le stesse, le solite promesse e le solite passerelle mediatiche. E’ venuto spesso l’ass. regionale all’agricoltura Dario Cartabellotta. Nulla è stato fatto, neanche l’emergenza. Neanche misure di compensazione promesse e mai mantenute. Adesso è il turno della sen. Venerina Padua. Sta approfondendo la conoscenza. Non parliamo del Presidente Crocetta, nostro inutile concittadino onorario, la cui competenza in materia l’ha espressa pubblicamente affermando che la Zona Franca Urbana finanziata per Vittoria avrebbe dato sostegno alle aziende agricole, che invece sono escluse. Lo sanno tutti ma Crocetta evidentemente lo ignora. Lo lasciamo alle sue conferenze stampa, allo show mediatico, alla sua maggioranza ricca di trasformisti e transumanze e agli annunci roboanti e spesso ridicoli. Non parliamo
poi di Riscossione Sicilia, ex Serit. Ha cambiato solo il nome. Eppure la Regione Sicilia ha il controllo societario. Diminuisce il reddito e aumentano i pignoramenti delle aziende. Stendiamo un velo pietoso sulla deputazione provinciale di cui non facciamo volutamente i nomi e le appartenenze per non darle pubblicità. Il loro silenzio assordante su questi problemi ricopre tutta la loro incapacità. Eppure la Regione Sicilia ha strumenti e competenze fondamentali ed esclusive nel campo dell’agricoltura. L’art. 14 dello statuto siciliano non è stato mai applicato. Noi chiediamo che siano messe in campo soluzioni concrete e fondamentali per difendere e valorizzare le nostre produzioni
ortofrutticole, in particolare:
– costituzione del catasto ortofrutticolo siciliano, che servirà ad ottenere dati attendibili relativi alla produzione regionale e fornire così un valido strumento per la programmazione produttiva che è stata sempre assente. Sentiamo già il grido di dolore dei liberisti di destra, di centro e di “sinistra”;
– piano di promozione al consumo nei punti vendita della GDO presenti in Sicilia. Le licenze, le autorizzazioni e i contributi ai marchi della GDO devono essere essere soggetti a questo vincolo. Questi strumenti potrebbero anche essere utilizzati per quei prodotti per i
quali, sulla base delle previsioni di produzione, si prospettino situazioni di crisi;
– vero e serio rafforzamento del sistema di controllo relativo alle norme di commercializzazione dei prodotti ortofrutticoli con particolare attenzione per quei prodotti simili importati dall’estero. Pretendere questo dalla nostra classe dirigente è un compito immane.
Come arduo sarà la riforma del sistema di riscossione in Sicilia e ancora più complicato modificare le misure del prossimo P.S.R. 2014 – 2020 per la gestione dei fondi europei. Misure che hanno favorito l’agri-business e non le micro e piccole aziende agricole sui quali si basa il nostro tessuto economico sempre più fragile e sempre più solo.
La segreteria del PRC Vittoria