La bozza di piano industriale 2010-2014, che in queste ore sta costringendo centinaia di lavoratori dei Cantieri Navali di Palermo a dimostrare contemporaneamente ai loro compagni del nord Italia e di Castellammare di Stabia contro possibili tagli occupazionali, si iscrive pienamente in quella sorta di progressivo smantellamento del mercato del lavoro in Italia a cui si assiste da molti anni senza che i governi la contrastino con la necessaria decisione.
C’è da chiedersi come mai l’industria cantieristica in Germania non stia riducendo i livelli occupazionali  – come invece sembra voler fare la nostra – e se è giusto che ogni volta di fronte a queste crisi annunciate debbano pagare sempre i lavoratori.
In queste ore in cui la protesta si espande da Genova, da Trieste a Palermo, ci appelliamo a tutti i lavoratori perché non si attardino in lotte fratricide tra operai dell’indotto e operai di FINCANTIERI ma che tutti si uniscano sotto la guida del Sindacato per rivendicare il sacrosanto diritto al lavoro richiamato dall’art. 1 della Costituzione.
Domani a Roma – mentre il governo è troppo distratto a contare i deputati della propria maggioranza e non pensa a nominare il nuovo ministro dell’industria – si terrà un incontro tra i delegati di tutti gli stabilimenti Fincantieri in Italia a cui parteciperanno alcuni rappresentanti degli enti locali, tra cui i sindaci di Sestri Levante, di Genova e della Spezia. Ci saranno – come auspichiamo – anche il sindaco di Palermo e un rappresentante del governo regionale?
Partito della Rifondazione Comunista Federazione di Palermo
Il Segretario Mario Guarino