Non sappiamo se definire blasfemo o burlone il Renzi catanese del 15 Novembre, che – di fronte ad una platea castoplebaica osannante di baroni dell’Università, medici, primari, manager pubblici e speculatori spudorati della salute dei cittadini, titolari di avviatissime cliniche private foraggiate dal governo regionale di Saretto Crocetta, di deputati e politici orfani di Totò Cuffaro, Raffaele Lombardo e Pino Firrarello, affaristi di ogni tipo e parvenu dei vari ordini corporativi, professionisti rampanti, plebei e clienti dell’ultima ora, trasformisti di vecchia data e dell’ultima ora, esponenti confindustriali, cavalieri del lavoro come minimo collocabili nella zona grigia – ha annunciato “urbi et orbi” di avere ricevuto assicurazione dall’Arcivescovo di Catania che “S. Agata tifa per noi”. Cioè per lui, per il governo Renzi/Verdini/Gelli/Confindustria/Banche, per il SI’ insomma. Probabilmente il merito sarà dell’interessamento di un Angelo, l’Angelo dell’Interno. Un miracolo, che ha riempito di gioia i seguaci di Radio Maria. Trascinato dall’entusiasmo della folla, orgasmaticamente osannante, MatteoBenignodaRignano ha annunciato che chiuderà la campagna elettorale a Catania. Sicuro dell’apparizione miracolosa di S. Agata, che inviterà, a reti unificate, i cittadini siculi ed italioti a votare SI.