La segreteria provinciale di RC esprime solidarietà ad Assoutenti e alla sua Presidente Dott.ssa Ilaria De Simone, oggetto di un assurdo quanto delirante attacco da parte della Fit Cisl.
Nella lunga e minacciosa dichiarazione rilasciata ieri a “Vivienna” da un dirigente provinciale della Fit Cisl, viene individuato Assoutenti come il nemico numero uno dei lavoratori, che non vengono pagati da tre mesi. La domanda, come diceva un noto conduttore, sorge spontanea: ma questa situazione di precarietà in cui versano i lavoratori e il mancato rispetto del pagamento delle spettanze dovute da quanto dura?
Non ha notato la Fit Cisl di Enna come sulle spalle dei lavoratori nel corso di questi ultimi anni si siano sapientemente costruite campagne clientelari, con la pretesa di farle pagare ai cittadini? Non ha notato come un posto di lavoro sia stato spezzetato in due, tre forse anche quattro “opportunita” (il nuovo credo neoliberista, di cui la Cisl è una così ferrata e accanita sostenitrice, li chiama cos^ ”opportunità”) per tanti poveri cristi ma anche per tanti aspiranti dirigenti di questo carrozzone clientelare che si è rivelato l’Ato rifiuti EnnaEuno.
Piuttosto che fare ridicole minacce nei confronti di chi ha avuto il coraggio di battersi contro le illegalità e le porcherie condotte da una classe politica che ha confuso gli affari con l’amministrazione della cosa pubblica, la Cisl farebbe bene a fare una riflessione profonda sulle cause che hanno prodotto il disastro che attualmente incombe sulle teste dei cittadini e dei lavoratori.
Che ci siano lavoratori che non arrivano a fine mese e che hanno difficoltà a comprare i libri ai propri figli o a pagare le rate dei prestiti a banche e finanziarie etc etc. , condizione questa che ormai riguarda milioni di lavoratori in tutta Italia, ha sicuramente a che fare con una predicazione del credo della flessibilità e della teologia delle regole e necessità del MERCATO, di cui peraltro la Cisl, sul versante sindacale, è una accanita sostenitrice.
Se si vogliono rimuovere le cause di tali mali non basterà una filippica illogica e infondata contro Assoutenti, ma tante azioni serie per rivendicare una piena dignità al mondo del lavoro, attraverso il riconoscimento del diritto a un lavoro buono, vero e non precario; buoni salari e… tanta legalità. Quest’ultima continuamente calpestata da un potere locale sempre più arrogante e sordo ai diritti dei lavoratori e agli interessi e ai bisogni dei cittadini.

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