“La politica di restrizione della spesa sanitaria non solo non ha colpito significativamente il problema degli sprechi, derivanti da un intricato sistema di potere che lega in modo perverso politica, affarismo, baronati sanitari ed accademici, ma ha accentuato l’inadeguatezza del sistema sanitario siciliano”.
Lo affermano, commentando la relazione del Procuratore generale della Corte dei Conti siciliana, Giovanni Coppola, i dirigenti della Federazione della Sinistra isolana: Luca Cangemi, Salvatore Petrucci, Concetto Scivoletto e Pietro Milazzo, secondo i quali “non si può non condividere il duro giudizio dei giudici contabili a proposito dei criteri di assunzione nell’ambito pubblico, che rispondono a logiche clientelari affatto irrazionali, illegittime, immorali”.
Gli esponenti della FdS ribadiscono quindi come la spesa sanitaria in Sicilia resti alta “soprattutto in rapporto alla qualità dei servizi” e sottolineano come il quadro generale fornito dalla Magistratura contabile sia “fosco e desolante”, con riferimento soprattutto al fatto che “non vengono spesi in modo soddisfacente i fondi europei, mentre la regione ha fame di posti di lavoro, di infrastrutture e di opere pubbliche, rispetto alle quali l’aggiudicazione degli appalti presenta aspetti di poca trasparenza”.
Catania, 1 luglio 2010