Messina 17 novembre – Il governatore Crocetta in due anni ha cambiato quattro assessori e il settore dei Beni Culturali è alla paralisi tra un cambio di assessore e un altro ( Antonino Zichichi, Mariarita Sgarlata, Giusi Furnari, e per ultimo Antonio Purpura) per non parlare del valzer dei dirigenti regionali – dichiara Maurizio Fazio Responsabile Regionale Enti Locali di Rifondazione Comunista Sicilia – ma nessuno ha trovato il tempo in questi anni di gestire l’ordinaria amministrazione e di progettare ”il futuro” utilizzando a pieno i Fondi messi a disposizione dall’Unione Europea.
I dati sono impietosi – continua l’esponente politico – il settore è in pieno degrado: mancano i fondi per la gestione ordinaria e per le pulizie, non si riesce a garantire una piena fruizione e vigilanza dei siti archeologici e dei musei a causa della totale carenza di pianificazione nell’impiego del personale regionale per poi attribuire le “responsabilità” della chiusura dei musei e delle aree archeologiche nei giorni festivi alla presunta carenza e/o indisponibilità dei dipendenti stessi.
Ma oltre al danno il settore dei Beni Culturali ci riserva la beffa, infatti per quanto riguarda le somme messe a disposizione dall’Europa, l’asse Identità Culturali, Ambiente e Turismo ha certificato al 31 ottobre 2014 solo il 18% delle somme assegnate, mettendo a rischio l’obbiettivo di due miliardi e 665 milioni di spesa certificata per il Por Fesr 2007-2013 che la Regione siciliana deve raggiungere quest’anno.
Ad oggi – conclude Fazio – si è giunti a 2 miliardi e 100 milioni circa. Mancano quindi più di 500 milioni per arrivare a centrare l’obiettivo, che se mancato, porterà al disimpegno e quindi alla perdita delle somme non spese. Il tutto in una Regione in cui il sistema dei Beni Culturali va alla deriva e da settore strategico per l’isola sembra essere diventato l’emblema del tragicomico “non governo Crocetta”.