La Giunta comunale di Catania ha deliberato un aumento della tassa sui rifiuti del 9,5%.
Quest’aumento, che l’amministrazione definisce “contenuto”, si va a sommare agli aumenti che deliberati dal 2005 a oggi dalle giunte Scapagnini e Stancanelli, hanno più che triplicato l’ammontare di questa imposta rendendola un peso che le famiglie catanesi, già colpite dalla grave crisi economica e dall’aumento di altre tariffe e servizi non possono più sopportare.
L’aumento è giustificato con l’obbligo, sancito per legge, di coprire interamente i costi del servizio con le entrate previste. Costi che potrebbero essere ridotti solo attraverso un concreto investimento sulla raccolta differenziata e sulla conseguente riduzione dei rifiuti conferiti in discarica.
Non tutto può essere certo giustificato, come va di moda, con l’invasione dei rifiuti dei cittadini dell’hinterland.
Su questa situazione gravano certamente anni di disastrosa gestione da parte delle precedenti amministrazioni. Ci chiediamo: dov’è la svolta?
Il punto come denunciamo da anni è la gestione complessiva del ciclo dei rifiuti. Certo le commistioni d’interessi tra soggetti che gestiscono la raccolta e gestori delle discariche non hanno aiutato e non aiutano.
La raccolta differenziata e la riduzione dei rifiuti, collegati a una prospettiva di riduzione delle tariffe, devono uscire dai convegni e divenire scelte amministrative precise e verificabili.
I cittadini hanno bisogno di questo e non di nuovi balzelli.
Luca Cangemi, Segretario Circolo “Olga Benario” Partito della Rifondazione Comunista