Nella notte di Mercoledì 27 Ottobre più di sessanta dei 128 migranti sbarcati nella nostra città per chiedere aiuto ed assistenza sono stati brutalmente deportati senza avere la possibilità di far valere i loro diritti.
Parliamo di deportazione innanzitutto perchè consideriamo i respingimenti di chi scappa da fame e guerra una pratica disumana indegna ed incompatibile con il rispetto dei diritti umani.
Ma parliamo di deportazione anche perchè a Catania si è consumata l’ennesima gravissima vicenda che ha visto le istituzioni coinvolte, prima fra tutte la Prefettura, rendersi protagoniste di palesi violazioni di legge e di inaccettabili abusi. A nessuna delle associazioni legittimate è infatti stato concesso di prestare assistenza giuridica e sociale ai migranti ai quali peraltro è stato impedito di incontrare gli avvocati e di avanzare una richiesta d’asilo in Italia. La Dottoressa Giuffrè della Prefettura ha più volte mentito agli esponenti delle associazioni e dei partiti per coprire un’espulsione indiscriminata imposta dal Ministero degli Interni, coinvolgendo peraltro la Procura di Catania il cui ruolo deve essere pubblicamente chiarito.
Inoltre siamo stati testimoni della brutalità con cui lo Stato italiano tratta i migranti che sbarcano nel nostro paese dopo drammatiche odisssee della speranza. Bambini scalzi lasciati illegalmente per più di un giorno in una palestra, pianti e disperazione ed esseri umani privati di ogni diritto sono stati sotto i nostri occhi nei due giorni di presidio indetto dalla rete degli antirazzisti catanesi.
Ribadiamo pertanto la nostra ferma condanna per quanto accaduto che in un paese civile dovrebbe portare ad un’immediata rimozione almeno del Prefetto di Catania e che ieri è stato la causa delle proteste di tutte e tutti coloro che apparteniamo alla rete degli antirazzisti catanesi alle quali lo Stato ha reagito con la consueta violenza.
Pierpaolo Montalto, Segretario provinciale P.R.C.
Valerio Marletta, Consigliere provinciale P.R.C.