DICHIARARE LO STATO DI CRISI SOCIOECONOMICA

I grandi processi di trasformazione che hanno interessato le campagne di tutto il mondo, a partire dagli anni settanta, hanno avuto un impatto fortissimo sulle nostre coltivazioni. Soprattutto il Sud e la Sicilia sono diventate sempre più luoghi di consumo e piattaforme commerciale di beni agricoli prodotti altrove. Le conseguenze, di anno in anno, sono drammatiche: molte coltivazioni, in primis quelle piccole, vengono abbandonate. Si riformano i latifondi e trionfano le grandi aziende capitalistiche meccanizzate, foraggiate da un governo regionale fallimentare e subalterno a Confindustria, oltre che da una P.A. pervasa da logiche clientelari e inquinata dalla sua internità al blocco di potere dominante. Il bracciantato, quello nostrano come quello dei migranti ridotti a schiavitù, è privo di tutele, a cominciare dalle violazioni contrattuali, ed è sempre più stritolato dalla gestione dei caporali e dei ricatti mafiosi di cui questi si fanno rappresentanti. Occorre sviluppare un grande e duraturo movimento contro le politiche liberiste della UE, di Renzi e dei governi che lo hanno preceduto. Occorre denunciare e contrastare le loro scelte, nel definire NON STRATEGICHE le produzioni agricole di qualità, mentre sono state privilegiate le trivellazioni, la petrolchimica, l’economia del cemento e del petrolio. Di quelle attività che sono causa di inquinamento e di quei mutamenti climatici che concorrono ad aggravare la crisi agricola e che generano fenomeni che chiamiamo impropriamente calamità naturali: siccità, alluvioni, grandinate. La vittoria conseguita contro l’Imu agricola insegna che si può, con la lotta, invertire la tendenza alla distruzione dell’agricoltura mediterranea.

RIFONDAZIONE COMUNISTA partecipa e sostiene le rivendicazioni della manifestazione di Francofonte (dall’abbattimento del costo dell’acqua irrigua e dell’energia alla riconferma delle giornate lavorative per gli operai agricoli, fino alla consegna dell’invenduto all’industria a prezzi politici). È NECESSARIO: IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO DI CRISI SOCIOECONOMICA, IL TRASFERIMENTO DI INGENTI RISORSE DAL CEMENTO E DAL PETROLIO ALL’AGRICOLTURA; MODIFICARE LO SBLOCCAITALIA; VOTARE SÌ AL REFERENDUM DEL 17 APRILE; BLOCCARE LE TRIVELLAZION; INVESTIRE SUL SISTEMA AGROAMBIENTALE.

PRC SICILIA-Circolo Mille Papaveri Rossi-Francofonte