La perdita di circa 15000 studenti in Sicilia rappresenta un serio rischio per gli organici del personale scolastico. Tale fenomeno e’ indicativo della condizione sociale dell’isola, segnata dalla mancanza di prospettive e dalla precarieta’, favorendo cosi’ soprattutto l’emigrazione, giovanile, e il calo demografico. A cio’ si aggiunge l’assenza di veri investimenti per il rilancio della scuola pubblica da parte dei governi nazionale e regionale, nonostante le esigenze che due anni di pandemia hanno reso evidenti. Il governo Draghi toglie cosi” soldi alle scuole per spenderli in armi e alimentare le tensioni internazionali, soffiando sui venti di guerra. Rifondazione comunista concorda con le posizioni espresse dai sindacati del settore. Oggi le risorse economiche ci sono, considerati gli stanziamenti per il riarmo e quelli del PNRR, perciò chiediamo investimenti per la scuola pubblica e misure per la difesa degli organici del personale, a partire dal potenziamento del tempo pieno e prolungato, da serie politiche contro l’abbandono scolastico, dallo sdoppiamento delle classi pollaio, dagli investimenti nell’edilizia scolastica e dalla conversione degli organici di fatto in organici di diritto, con la stabilizzazione di tutti i precari che con varie forme contrattuali afferiscono al mondo dell’istruzione.
Marco Giordano
Responsabile regionale Scuola, Università e Ricerca
Nicola Candido
Segretario regionale della Sicilia
Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea