Mi stupisce davvero che se ne stia parlando così poco. Quello che sta accadendo negli ultimi giorni a proposito del ritorno al nucleare e della privatizzazione dell’acqua è scandaloso almeno quanto tutti gli altri vergognosi episodi che hanno segnato questo Governo.
Infatti nel giro di pochi giorni la maggioranza sembra essersi improvvisamente convertita (è il caso di dirlo, sulla via di Damasco), con argomentazioni al limite del paradosso (soprattutto relativamente all’acqua) che all’orecchio inesperto farebbero pensare a una presa di coscienza e che quasi riecheggiano il Socialismo.
Il tutto rischia di rendere inutile il Referendum. Aspettiamo con ansia la Corte di Cassazione su questo.
Ma c’è innanzitutto da notare che questi “emendamenti” alle due leggi di cui tanto si è discusso non consistono affatto in una irreversibile rinuncia, ma al contrario sono vere e proprie moratorie che fanno solo slittare a un secondo momento il passaggio al nucleare e la privatizzazione dell’erogazione idrica.
In secondo luogo, forse che non sembra sospetto ai più che solo due delle tre leggi sottoposte a referendum sono state modificate in extremis?
Il risultato, invero, è che il 12 e il 13 Giugno, se tutto va secondo i piani del Governo, il Referendum riguarderà soltanto il “Legittimo impedimento”, ossia l’ennesima leggina autoimmunitativa berlusconiana, sulla quale i cittadini probabilmente sono poco informati, e ad ogni modo questa non possiede la grande spinta emotiva di cui invece sono carichi la paura del nucleare e il rincaro delle bollette. In questo modo è difficile prevedere una grande affluenza alle urne.
E così il Governo ha messo in gioco una grande truffa, di furbizia degna del peggiore dei delinquenti, che rischia di ottenere in una sola volta due “importanti” risultati: salvare il Premier dai suoi processi e non perdere il Referendum, che, soprattutto in caso di pesante sconfitta, avrebbe significato un obbligo morale di dimissioni.
Qualunque sia la conseguenza di questi atti, è nostro dovere mobilitarci e andare in massa a votare al referendum, per bloccare la legge sulla diseguaglianza, bocciando questo piano che è un insulto alla nostra intelligenza!
Al Referendum votiamo sì per dire no!
Pasquale Rosania, (Responsabile Giovani Comunisti Messina)