Lunedì 21 marzo è iniziata l’ennesima guerra imperialista, giustificata con il nome di “missione umanitaria”. Dopo l’Afghanistan e l’Iraq, adesso tocca alla Libia.
È bastata la minaccia di Gheddafi di vendere il petrolio alla Cina e all’India per far scattare l’intervento militare, scaturito in seguito a settimane di temporeggiamento e senza prendere in considerazione la mediazione pacifica proposta dal presidente venezuelano Hugo Chàvez ed accettata da Koussa (ministro degli esteri libico).
Sono le immense ricchezze della Libia – petrolio, gas e uranio – ad attirare l’interesse delle potenze mondiali.
Il Partito della Rifondazione Comunista e i Giovani Comunisti guardano con profondo interesse alle ansie di libertà e democrazia manifestate dal popolo arabo, ma non credono che i diritti civili possano essere difesi a colpi di bombe da chi ha sempre mostrato la massima indifferenza per le sofferenze del popolo palestinese e in tante altre situazioni analoghe: denunciamo l’ennesima corsa al petrolio di stampo coloniale condotta dietro il paravento della guerra umanitaria.
Inoltre rivendichiamo con forza il pieno rispetto dell’art.11 della Costituzione Italiana. Ci aspettiamo, in questo senso, l’intervento anche del Partito Democratico, che tarda ad esprimersi in modo chiaro, quando in altre situazioni non disdegna di appellarsi alla questione di legittimità costituzionale.
Questa guerra va fermata subito. L’unica soluzione può essere una coalizione internazionale di pace che avvii le trattative tra ribelli e regime libico.
Lanciamo questo appello di mobilitazione a tutte le forze politiche, sindacali e sociali, democratiche e antimperialiste, affinché si contrasti ogni forma di intervento bellico in Libia.
Sabato 26 MARZO ore 11.30 presido davanti alla prefettura di Messina, PER RIBADIRE IL NOSTRO NO AD OGNI TIPO DI GUERRA!
Ketty Bertuccelli, responsabile provinciale informazione Partito della Rifondazione Comunista

Pasquale Rosania, coordinatore provinciale Giovani Comunisti/e