A Vittoria quasi il 60% del corpo elettorale domenica è rimasto a casa.
Su un blocco elettorale di 49.244 persone ne sono andati a votare 19.966.
Ben 29.278 cittadini, (cioè il 60%) hanno deciso di non decidere. La maggioranza assoluta si è rifiutata di esprimersi elettoralmente. Tutto questo sembra passare in secondo piano. Si parla tanto di partecipazione, di orizzontalità, ma alla fine si esulta o si analizza solo il voto di chi è andato a votare perché precettato, perché doveva farlo e si discute su come si è comportato e se ha ubbidito.
E’ franata la politica.
Partiamo da noi: ci è stato materialmente impedito di fare campagna elettorale. I professionisti della sinistra, gli evergreen dell’alternativismo di mestire, da vecchi generali sovietici quali sono hanno monopolizzato tutto. Ma seminando arroganza cosa potevano raccoglie? Pernacchie? Passando all’Amministrazione: Sindaco, Presidente del consiglio comunale, assessori, esperti, componenti di vari cda e consiglieri comunali erano tutti mobilitati per Frà Fabio. Risultato: un successone, non c’è che dire…per Nello Di Pasquale.
Su Aiello e sulla destra non ci pronunciamo. Sparare sulla croce rossa non è mai stato il nostro mestiere.
Siamo preoccupati per la crescente disaffezione al voto ed ai temi del vivere sociale. Vittoria è stata trasformata in un feudo elettorale dove tutti arrivano prendono e vanno via senza neanche ringraziare. La colpa è di una classe politica locale che guarda solo ai propri bisogni, che vede nelle giovani generazioni solo un’utile manovalanza da utilizzare e sfruttare.
I partiti, da almeno trent’anni, sono diventati i comitati elettorali dei soliti noti. Questa città non non forma più classe dirigente e chi ci prova (Rifondazione è l’unico Partito) viene deriso, accusato, isolato, attaccato. Grazie a questi comportamenti la politica in questa città è ormai percepita come un’immensa cloaca dove i pezzi grossi (sempre gli stessi da decenni) galleggiano.
Non sappiamo fino a che punto il Movimento 5 stelle possa incidere. Noi continuiamo ad esserci e abbiamo il compito di provare a cambiare lo stato di cose. Non possiamo rassegnarci. I cittadini di Vittoria devono riscoprire la voglia di partecipare, di essere protagonisti, e devono farlo sopratutto le nuove generazioni.
Da giovani arrendendoci, possiamo solo andare via da questa città lasciandola nelle mani di chi la terrà sempre nella miseria, piegandola ai propri interessi.
La segreteria di Rifondazione Comunista Vittoria e dei Giovani Comunisti.