Egr. Direttore, non possiamo darle torto. Il rischio è che la polemica con gli ex artigiani possa trasformarsi in una telenovela e noi questo non lo vogliamo per una semplice ragione : questo scontro è una cosa assai seria per la vita politica della nostra città, per la sua pulizia morale, per il suo futuro e soprattutto per differenziare la Politica dagli Affari. E, ribadiamo, l’unica ragione che ha messo insieme alcuni soggetti di provenienza politica diversa è l’interesse solo e soltanto per gli affari personali. Quello che a noi non appare stupefacente è la definizione che costoro danno della loro collocazione. Dicono: siamo un Movimento riformista di centro sinistra vicino al PD. E il PD, egr. Direttore, non è quel Partito, come Lei giornalmente e giustamente sostiene, che non prova alcuna vergogna a sostenere un rinviato a giudizio per voto di scambio con i mafiosi e che si chiama on. Raffaele Lombardo? E sul piano locale costoro non sostengono ora anche il PDL di Berlusconi, del senatore Dell’Utri condannato per mafia in secondo grado di giudizio e del senatore Schifani su cui i riflettori dell’antimafia hanno da tempo puntato la loro vigile attenzione? E il Sindaco non si vanta e si onora dell’ amicizia con un rinviato a giudizio per voto di scambio come l’on. Antinoro ma SOPRATUTTO col Ministro all’Agricoltura Romano indiscutibilmente secondo gli inquirenti uomo sostenuto dalla mafia criminale e sanguinaria di Provenzano e compagni su cui c’è una richiesta in tal senso nel Parlamento nazionale? No, non è una telenovela. Si tratta di una cosa molto grave e molto seria .Si tratta di una vera questione morale che coinvolge non solo il Sindaco e parte della sua amministrazione ma soprattutto questo pseudo Movimento che non prova vergogna a stare là dove sta. Lei e i suoi telespettatori siete abbastanza intelligenti per non capire le vere ragioni per cui costoro dal 1994 ad oggi sono sempre stati dentro tutte le amministrazioni a prescindere dalla loro collocazione politica. E la loro collocazione ha un ben preciso nome: Policentro e 285 ettari di contrada Margi. Noi saremo anche giacobini e vetero comunisti come lo furono Cola Geraci e Turiddu Termine di cui ci vantiamo d’essere eredi morali e politici. E gli ex artigiani di chi sono eredi? Ultima annotazione: non hanno risposto né alla richiesta che abbiamo inviato a Motisi e a Guarino sulle illegalità che hanno portato all’approvazione del progetto del centro commerciale, né alle due semplici domande che abbiamo posto sia per il Piano di lottizzazione n. 6 che per l’area della terza zona PEEP in mano da tempo ai privati. E allora facciamo come Lei ha fatto con la vicenda del Consorzio di Bonifica Palermo due quando rivolgendosi a Ferrandelli e Colletti diceva loro che si erano appropriati delle risorse del consorzio per fini personali e li invitava a querelarsi perché diffamati. Noi vogliamo fare alla stessa maniera e dire che un gruppo di ex artigiani e commercianti hanno messo le mani sull’area di contrada Margi per fini speculativi. Ci querelino e saremo lieti di vederci in giudizio. Egr. Direttore noi contrastiamo la distilleria più grande d’Europa fin dal 1984 e non abbiamo avuto né timore riverenziale né tentennamenti. Figuriamoci se possiamo piegarci all’arroganza di un gruppo che nasconde dietro una sigla che potrebbe anche essere una cosa seria, la vera ragione della sua esistenza.

Partinico 27 ottobre 2011

PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA

CIRCOLO “Peppino Impastato” di Partinico