Conclusa la prima seduta del Consiglio comunale…
Il segno della “continuità”, slogan della campagna elettorale del sindaco Lo Biundo è evidente, non solo nella riconferma del sindaco ma anche in alcuni vizi politici dell’amministrazione.
Come al solito si riducono le questioni politiche a mere questioni personali, in modo da sminuire l’importanza delle considerazioni sollevate ed evitare di rispondere.
Come minoranza abbiamo proposto di cercare un metodo condiviso da tutti i consiglieri comunali per la scelta del candidato alla Presidenza. Attenzione! Non abbiamo proposto un candidato X dell’opposizione o della maggioranza, abbiamo proposto un metodo.
Lo abbiamo fatto per due motivi fondamentali. Innanzitutto, il Presidente del Consiglio è la seconda carica per importanza del Comune e la prima per il Consiglio comunale, perché ne regola e dirige i lavori, quindi inevitabilmente li condiziona.
Inoltre, secondo Statuto, “il Presidente rappresenta il Consiglio Comunale” e lo deve fare dunque in modo imparziale, garantendo tutti i cittadini (fuori e dentro il Consiglio) e agendo nel diritto di tutti i consiglieri, senza distinzioni di appartenenza.
In più, lo abbiamo fatto per concretizzare la tanta decantata “pacificazione”, parola talmente sfruttata da aver perso ormai qualsiasi significato. Quale modo migliore per pacificare le parti naturalmente contrapposte in campagna elettorale e, in particolare, in questa campagna elettorale dai toni molto forti? Il confronto tra le parti sul metodo di scelta del candidato alla Presidenza sarebbe stato il primo passo (vero) per non rendere il termine “pacificazione” parola vuota usata per semplice propaganda.
Noi abbiamo proposto un metodo, nonostante la maggioranza si fosse già presentata chiusa e compatta su un nome (dopo riunioni su riunioni rigorosamente segrete per provare ad accontentare un po’ tutti…i conti son tornati!), affinchè il Consiglio comunale sia realmente il luogo della discussione politica e non semplicemente il luogo della votazione.
Questa è l’immagine del presidente ideale che abbiamo proposto: rappresentante super partes dell’intero Consiglio comunale; rispettoso dei ruoli e delle regole, che non favorisca dunque una parte politica piuttosto che un’altra; con spiccate capacità e competenze; disponibile ad adottare tutti gli strumenti (previsti da Statuto) che possano favorire la partecipazione dei cittadini alla vita politica della città; garante delle minoranze (come sottolineato più volte nello Statuto); che non abbia rivestito precedentemente ruoli istituzionali riconducibili ad una precisa parte politica, al fine di poter essere ulteriore garanzia di imparzialità.
Non abbiamo dunque proposto nomi, perché siamo completamente contrari alla logica della “spartizione delle poltrone” che ha caratterizzato la politica degli ultimi anni, provocando un evidente e inevitabile distacco tra i cittadini e coloro che si propongono come rappresentanti.
Abbiamo proposto questo metodo perché vogliamo che la politica si basi su principi semplici e fondamentali: TRASPARENZA, LEGALITA’ e PARTECIPAZIONE.
Ma per far fede alla “continuità”, la maggioranza ha fatto cader vano questo appello (di metodo politico), concentrandosi sulla validità della persona da loro scelta (validità che nessuno ha posto in discussione).
Intanto la prima votazione si è conclusa. Adesso aspettiamo il dialogo. Nel frattempo noi continuiamo ad osservare con attenzione, discutere e proporre.
Valentina Speciale, consigliera comunale