Il sindacalista brasiliano Chico Mendes, assassinato dai tagliagole al soldo degli speculatori responsabili della distruzione dell’Amazzonia, una volta sostenne che l’ambientalismo senza lotta di classe fosse semplice giardinaggio. Per questo motivo stamani, nel giorno in cui il movimento studentesco “ambientalista” Fridays For Future è sceso per strada pure nella nostra Catania, in Piazza Teatro Massimo, i compagni e le compagne del circolo Gabriele Centineo hanno voluto partecipare alla manifestazione distribuendo alcuni volantini e aderendo alla mobilitazione nazionale di Rifondazione Comunista e dei Giovani Comunisti a sostegno dello sciopero globale per il clima.

Nel corso del volantinaggio alcuni membri di Fridays For Future hanno raggiunto i nostri giovani militanti e con atteggiamento intimidatorio vietato loro il diritto di poter volantinare, con la scusa che stessero facendo “pubblicità” per il nostro Partito.

Da questo evento ha avuto inizio un piccolo alterco con i Fridays For Future, e i nostri compagni, con grande maturità, hanno preferito non esporre le bandiere del Partito decidendo di proseguire il volantinaggio al di fuori della piazza.

Nonostante ciò, si sono nuovamente presentati i sedicenti organizzatori che con insistenza provavano ad allontanare i compagni dal Presidio, a questo punto i militanti di Rifondazione Comunista hanno fatto notare agli organizzatori del Presidio il loro diritto costituzionale in risposta al quale questi, come da tradizione dello pseudoambientalismo di stampo talebano, si sono dileguati. Tuttavia i compagni girando per la piazza hanno assistito ad atteggiamenti gravemente intimidatori: dapprima hanno potuto notare i medesimi soggetti costringere un giovane presente in piazza a togliersi un cappello col simbolo di Che Guevara, inoltre hanno assistito al comportamento vergognoso di un ragazzo che ha strappato di mano uno ad uno tutti i volantini distribuiti dai nostri militanti ai giovani studenti. Infine, i compagni hanno potuto constatare che la piazza era stata vietata solamente a Rifondazione dal momento che diversi partecipanti all’iniziativa erano liberi di sventolare al vento simboli della CGIL e di analoghe organizzazioni.

Quanto successo oggi a Catania costituisce un evento grave in contraddizione con il dettato costituzionale che permette la libertà d’espressione del libero pensiero. Come Rifondazione Comunista e Giovani Comunisti non accettiamo simili intimidazioni e provvederemo a chiedere ragione del comportamento dei Fridays For Future catanesi a chi di competenza, rammentando il sostegno offerto nazionalmente dal nostro Partito al movimento. La censura subìta dai nostri militanti è inaccettabile, Rifondazione si opporrà con forza ad ogni forma di intimidazione.

Giovani Comunisti\Prc Catania