Ennesimo sgombero dei senza fissa dimora dalle strade di Catania.
Il Quotidiano la Sicilia scrive “…………Il comune sentire non dovrebbe accettare che in pieno centro e in una città come Catania continuino a sussistere situazioni di degrado….”.
Le immediate dimissioni dell’assessore e un posto sicuro e igienico dove i senza tetto possano ricoverarsi sono le principali richieste del terzo settore e di varie associazioni.
Rifondazione Comunista invece vuole che la città sappia come l’amministrazione che governa questa città utilizza i fondi a sua disposizione, fondi che potrebbero risolvere definitivamente il problema dei senza tetto (non, quindi, offrendo soluzioni temporanee) e vuole che “il comune sentire” rivolga il suo disgusto non verso chi è costretto a vivere sulla strada ma verso chi ha le responsabilità del degrado della città.

Nel 2015 è stata istituita a Catania “Via dell’Accoglienza”, la residenza fittizia per i senza dimora, consentendo ai soggetti che hanno perso la residenza anagrafica di riacquisire i fondamentali diritti costituzionali, quale il diritto alla salute mediante l’assegnazione di un medico di base. Nel contempo il Comune di Catania ha stilato un protocollo d’intesa con l’associazione “Avvocato di Strada ODV” con sede a Bologna, per il tramite dello sportello locale, che si occupa di fornire assistenza legale gratuita in favore di persone senza fissa dimora e svantaggiate, assistendole nelle domande di iscrizione anagrafica all’indirizzo convenzionale. Ciascuna domanda viene valutata dall’Ufficio dei Servizi Demografici del Comune che accerta la sussistenza delle condizioni necessarie per l’iscrizione. Oggi l’associazione offre assistenza con il proprio sportello e ha stabilito una stretta relazione con altre realtà di volontariato operanti sul territorio della Città di Catania, nonché con i Servizi Sociali che permette di selezionare i veri bisognosi di aiuto.

Nel novembre del 2018 il Segretario Generale del Comune di Catania dichiara ammissibile a finanziamento il Progetto “Radici” – Servizi per l’inclusione sociale – del PON METRO 2014-2020 di 4.400.000,00 euro. Il progetto indica, quali destinatari ultimi dell’intervento, individui senza fissa dimora, individui in temporanea situazione di emergenza abitativa, beneficiari di protezione internazionale, sussidiaria e umanitaria nonché richiedenti asilo o migranti che non possono beneficiare di alcuno status di protezione. Tra gli obiettivi: Sperimentare e diffondere il modello dell’’housing first (prima la casa) e recuperare al rapporto con i Servizi una fetta di popolazione che vive ai margini della realtà sociale e non accede ai servizi socio-sanitari.
Dopo pochi giorni, come primo intervento, viene bandita una gara per “Servizio gestione sportello di counseling e unità di strada” impegnando 650.000,00 euro. A ottobre del 2019 il Consorzio Solco si aggiudica il servizio. Il capitolato stabilisce che la durata del contratto è di 36 mesi. Lo sportello deve fungere da coordinamento tra le unità di strada offerte dal privato sociale (parte del Presidio Leggero) ed anche da raccordo tra la persona senza fissa dimora e/o in condizioni di marginalità sociale ed i servizi territoriali e, nella sua funzione di prossimità, risulta in grado di avvicinare e, in alcuni casi, agganciare le persone in condizioni di particolare marginalità ed esclusione e/o senza fissa dimora che non si rivolgono affatto ai servizi, anzi rifuggono da essi.
Tra le varie prestazioni del Servizio Unità di Strada vi è anche l’accompagnamento per l’iscrizione nelle liste anagrafiche della popolazione residente, secondo quanto stabilito dalle Linee di Indirizzo per l’iscrizione anagrafica delle persone senza fissa dimora presenti abitualmente sul territorio comunale, approvate con Provvedimento Sindacale del 17/04/2015.
Non dobbiamo mai dimenticare che la residenza dà diritto al reddito di cittadinanza ovvero ad un importo mensile che può ridare dignità a chi è stato costretto a vivere per strada.


Ad oggi, 19 marzo 2022, il Consorzio Solco ha lavorato per 29 mesi (rimangono 7 mesi al termine del contratto) e quindi si presume che, nella nostra città, quasi più nessuno dovrebbe vivere sulle strade.
Invece abbiamo assistito ad una operazione indegna da parte di una amministrazione che incamera finanziamenti (soldi dei cittadini) per poi affidarli a chi non si sa come li utilizzi. Nessuno mai chiede come i soldi vengano realmente utilizzati. Il risultato finale è che l’amministrazione da una parte finge di avere cura degli svantaggiati e dall’altro scaccia, lontano dalla vista dei cittadini, chi mantiene in condizioni estreme.

L’utilizzo improprio di finanziamenti del PON Metro viene aggravato nel 2019 da ulteriori “misteriosi” utilizzi di finanziamenti per “Affidamento Servizio Accoglienza h24 Presa in Carico e Sostegno Psicologico ai Senza Dimora”, interventi previsti dal PON INCLUSIONE. Evidentemente i 4.400.000,00 euro del PON METRO non erano sufficienti per risolvere il problema dei senza tetto.
Di questo intervento sappiamo solo il fine da perseguire: Sostenere la riduzione della marginalità estrema attraverso il potenziamento dei servizi rivolti alle persone senza dimora.
Si presuppone che coloro che a luglio del 2021 hanno vinto la gara (R.T.I Fondazione Ebbene) faranno qualcosa di diverso e di aggiuntivo rispetto agli interventi previsti dal Progetto “Radici”.
Si presuppone perché non è dato saperlo. Malgrado la vigenza di una legge sulla trasparenza e sull’anti corruzione, la Direzione Servizi Sociali del Comune di Catania ha dimenticato di pubblicare il Capitolato e l’Avviso della Gara.
Il Circolo catanese di Rifondazione Comunista “Gabriele Centineo” ha inviato due richieste di accesso agli atti e presto renderà pubbliche le informazioni acquisite.

Cinzia Colaianni
esecutivo Circolo Centineo
Nicola Candido
Segretario regionale PRC Sicilia