di Luca Cangemi, Segretario regionale siciliano PRC su Liberazione 8 agosto 09
La manifestazione di oggi 8 agosto agosto a Messina, contro il ponte sullo stretto e per la tutela dei territori, è costantemente in queste settimane “cresciuta”, come adesioni ed interesse. Ne appare oggi evidente il suo valore generale, l’opportunità che essa offre di dispiegare una iniziativa di opposizione e di alternativa.
In questi giorni ha tenuto banco una discussione pubblica sulle politiche per il mezzogiorno che richiede una reazione fortissima, culturale e politica.
La violenta lotta dentro le classi dirigenti del centro-destra, partita dalla Sicilia, attorno alla questione della rappresentanza politica del sud, è il sintomo delle difficoltà estreme a fronteggiare problemi giganteschi, nel quadro della crisi economica.
La linea perseguita è quella di una brusca accelerazione di politiche devastanti sul piano sociale, ambientale, civile.
Una linea perfettamente omogenea al sistema di grandi e, spesso oscuri, interessi radicato nel Mezzogiorno.
L’umiliazione del mondo del lavoro, fino all’estremo insulto delle gabbie salariali, e la dissipazione del territorio sono gli elementi portanti di questo disegno.
L’incredibile ponte sullo stretto è il simbolo di questa linea da tutti i punti di vista:per gli interessi che salda, per il disprezzo del territorio, per l’idea di occupazione precaria che vi è insita, per il gigantismo provinciale e subalterno che ne rappresenta la cifra culturale.
A Messina oggi si può iniziare a rendere visibile un’altra prospettiva, che rovesci quel paradigma. I soggetti di quest’altra prospettiva possono crescere nelle lotte degli operai di Termini, del precariato scolastico massacrato, nelle mille vertenze territoriali per l’acqua e l’ambiente.