“Raffaele Lombardo, nel formare il suo nuovo governo regionale, si è limitato a sostituire due assessori legati a Schifani ed Alfano con due fedelissimi di Antonello Cracolici.”
Lo afferma Giusto Catania, membro della Direzione Nazionale di Rifondazione Comunista, il quale ritiene che “la scelta del Partito democratico di fare la stampella a Lombardo è sciagurata e rischia di consegnare la Sicilia, per i prossimi decenni, ad un sistema di potere pervasivo e capillare che, oltre a Lombardo, ha il volto di Gianfranco Miccichè e Marcello Dell’Utri. L’attuale governo regionale è espressione di una politica che si alimenta dentro la gestione del potere ed evidentemente il Partito Democratico ha deciso di co-gestire i nuovi assetti clientelari della Regione Siciliana, ingoiando pure il rospo della conferma di Armao.
Facciamo appello agli esponenti del Partito Democratico che hanno espresso contrarietà alla scelta di appoggiare Lombardo, in primis Rita Borsellino, e li invitiamo ad uscire dal partito per costruire con tutte le forze politiche della sinistra (quella recentemente esclusa dalle istituzioni) un nuovo fronte dell’opposizione in grado di ricostruire la speranza di cambiamento nella nostra regione.
Occorre un’analisi seria di quali sono le ragioni vere della crisi della vecchia maggioranza. La rottura di Lombardo con Cuffaro ed Alfano non è stata determinata da ragioni nobili ma, semplicemente, dalla necessità di individuare chi dovrà gestire l’ultima fase della grande massa di denaro che arriverà dall’Unione Europea.
Il processo del Partito Democratico è ormai irreversibile e in questo modo sono state tradite anche le aspettative di migliaia di cittadini che sono stati coinvolti dalle recenti primarie.
Nessuno dei candidati alla segreteria regionale aveva dichiarato di voler sostenere il presidente Lombardo e dalla consultazione, apparentemente, era prevalsa la linea più intransigente per l’opposizione al governo regionale.
Questa posizione del PD purtroppo non stupisce – conclude Catania – infatti negli ultimi anni questo partito non ha mai fatto l’opposizione, facendosi attrarre, in modo subalterno, dalla ragnatela magmatica del potere. Oggi siamo davanti ad un salto qualità: quello che ieri avveniva sottobanco con Cuffaro, oggi viene fatto in modo trasparente con Lombardo.”